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Artistica
Ginnastica artistica, Marco Lodadio insegue lo squillo europeo agli anelli. Abbadini outsider
Marco Lodadio vanta un sontuoso palmares in campo internazionale, dove è sempre riuscito a mettersi in mostra agli amati anelli: due argenti ai Mondiali tra il 2019 e il 2021, preceduti dal bronzo nel 2018; argento agli Europei quattro anni fa, seguito pochi mesi dopo dal trionfo agli European Games. Il romano è stato un mattatore assoluto sul castello nelle ultime stagioni e soltanto una complicata marcia di avvicinamento alle Olimpiadi di Tokyo 2020, caratterizzata dalla pandemia e da un’operazione, gli ha impedito di poter puntare al podio nella rassegna a cinque cerchi.
Dopo un 2022 avaro di soddisfazioni, sempre a causa di qualche acciacco fisico, il Cavaliere del Castello si è rimesso in sesto: secondo posto alla Deutscher Pokal poche settimane fa e poi il memorabile trionfo con la squadra quattro giorni fa agli Europei 2023 di ginnastica artistica. Marco Lodadio ora vuole togliersi una soddisfazione a livello individuale, ma servirà confezionare uno dei migliori esercizi della carriera nella finale di specialità in programma oggi pomeriggio.
Il laziale si presenta con il settimo punteggio di qualifica (14.666, 6.3 il D Score), ma ha ampi margini di miglioramento e se la può giocare con (quasi) tutti. Al momento, infatti, il turco Adem Asil sembra essere di una categoria superiore: il Campione del Mondo di specialità ha tuonato un perentorio 15.033 (6.3) nel turno preliminare, poi giovedì ha vinto il titolo nel concorso generale e vuole continuare a fare festa di fronte al proprio pubblico. Lodadio se la dovrebbe giocare con gli armeni Vahagn Davtyan (14.800) e Artur Avetisyan (14.666), il fenomeno greco Eleftherios Petrounias (14.733), il britannico Courtney Tulloch (14.733) e l’azero Nikita Simonov (14.666).
Yumin Abbadini può essere un outsider al cavallo con maniglie dopo il sesto posto di due giorni fa (14.266, 5.7 il D Score). Il bergamasco, sesto sul giro completo, insegue un bel piazzamento su un attrezzo dove comunque può succedere di tutto. Il favorito della vigilia è l’irlandese Rhys McClenaghan (14.966), ma andranno monitorati l’olandese Loran de Munck (14.666), l’albanese Metvei Petrov (14.500), l’ucraino Illian Kovtun (14.400). In gara anche il ceco Radomir Sliz (14.366), l’armeno Artur Davtyan (14.266), il belga Maxime Gentges (14.166).
In programma anche la finale al corpo libero. Il britannico Harry Hepworth ha messo la freccia in qualifica (14.600), ma ci si aspetta la reazione dell’israeliano Artem Dolgopyat (14.366 per il Campione Olimpico). Per il podio si preannuncia una lotta decisamente aperta tra lo svizzero Noe Seifert (14.300), il tedesco Milan Hosseini (14.266), i francesi Benjamin Osberger (14.133) e Lucas Desanges (14.100), il britannico Luke Whitehouse (14.100) e l’ucraino Illia Kovtun (14.066).
Foto: Simone Ferraro/FGI