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Calcio
Il Napoli rinvia la festa scudetto: 1-1 con la Salernitana, Campioni d’Italia nel turno infrasettimanale?
Il Napoli ha dovuto rinviare la festa. Allo Stadio Diego Armando Maradona era tutto pronto per poter celebrare i Campioni d’Italia 2022-2023, ma gli azzurri devono rinviare i caroselli per il terzo scudetto della loro storia: dopo gli indimenticabili trionfi dell’era Maradona (1987 e 1990), il club partenopeo dovrà aspettare ancora qualche giorno per cucirsi ufficialmente il tricolore sulle proprie maglie a 33 anni di distanza dall’ultima apoteosi.
L’intera città era addobbata a festa per la prima occasione utile per poter celebrare matematicamente un titolo che non è mai stato in discussione nell’arco dell’intera stagione, ma c’era bisogno di un doppio incastro di risultati per non rimandare i caroselli al turno infrasettimanale o al prossimo weekend: la Lazio non doveva battere l’Inter a San Siro e il Napoli doveve vincere contro la Salernitana di fronte al proprio pubblico dello Stadio Armando Maradona.
Nel lunch match i biancocelesti erano passati in vantaggio al 30′ con Felipe Anderson, ma poi nerazzurri hanno operato il ribaltone negli ultimi 12 minuti con la doppietta di Lautaro Martinez intervallata dal sigillo di Gosens (due assist di Romelu Lukaku). A quel punto al Napoli “bastava” battere la Salernitana nel sempre rovente derby campano. I tifosi che hanno riempito l’impianto partenopeo e una città intera hanno aspettato per 62 minuti, quando Olivera ha insaccato su invito di Raspadori.
Tutto sembrava pronto per la festa e invece la Salernitana non ha mollato la presa, creando un enorme dispiacere ai rivali di sempre: Dia trova il gol del pareggio all’84mo minuto, il forcing dei padroni di casa non produce nulla e i festeggiamenti vengono rinviati. Il Napoli si trova a quota 79 punti contro i 61 della Lazio (la Juventus potrebbe balzare al secondo posto se batterà il Bologna, salendo a quota 62), quando mancano sei giorni al termine del campionato.
Nel turno infrasettimanale il Napoli andrà a Udine, mentre la Lazio ospiterà il Sassuolo e la Juventus incrocerà il Lecce. Sarà lo scudetto del collettivo, guidato comunque da fuoriclasse dal talento indiscutibile: l’attaccante nigeriano Victor Osimhen, la rivelazione georgiana Khvicha Kvaratskhelia, l’inventore Piotr Zielinski, i difensori Kim Min-jae, Juan Jesus, Mario Rui e il capitano Giovanni Di Lorenzo. Il Napoli tornerà ad aprire la propria bacheca dopo tre anni (nel 2020 vinse la sesta Coppa Italia della sua storia) in cui campeggia anche la Coppa UEFA del 1989 affiancata da due Supercoppe Italiane.
Foto: Lapresse