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Il ‘vecchio’ Daniel Pedrosa davanti a tutti nel venerdì di Jerez: quale segnale per la MotoGP?

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Cosa si deve pensare se, in qualsiasi ambito lavorativo o sportivo, un pensionato torna in azione e porta letteralmente a scuola tutti i ben più giovani “abili e arruolabili”, nel fiore degli anni e nel pieno delle forze? È esattamente quanto accaduto oggi a Jerez de la Frontera. Nella prima sessione di prove libere, la classifica dei tempi ha visto svettare Dani Pedrosa, capace di far segnare il crono più rapido.

Stiamo parlando di un pilota di 37 anni, ritiratosi a fine 2018. Da allora, lo spagnolo è sempre rimasto attivo, ricoprendo il ruolo di collaudatore per KTM, ma nelle ultime quattro stagioni aveva partecipato una tantum a un’unica gara. Iscritto al Gran Premio di Spagna con una wild card, ha saputo lasciare il segno in mattinata. Cionondimeno, quanto accaduto può essere spiegato razionalmente.

Va rimarcato come il veterano iberico, un paio di settimane orsono, abbia svolto un intenso programma di test proprio sul tracciato andaluso. Questa dinamica può aver rappresentato un vantaggio non da poco, soprattutto nella FP1, dove mancano i riferimenti. Inoltre, non stiamo certo parlando dell’ultimo arrivato. Pedrosa è il centauro più forte della storia a non aver mai vinto il Mondiale. D’altronde non è semplice imporsi se si è contemporanei di gente come Valentino Rossi, Marc Marquez, Casey Stoner e Jorge Lorenzo. Qualche occasione l’ha avuta, ma quando era ancora troppo inesperto (2006) o quando la fortuna gli ha voltato le spalle (2012).

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Il valore del catalano non è in discussione, così come il fatto che si sia preparato meticolosamente per essere competitivo nell’appuntamento di casa, impressionando per determinazione chi l’ha visto all’opera nei suddetti test. Va però sottolineato come nel pomeriggio non si sia migliorato e sia retrocesso di qualche posizione, tornando pertanto nei ranghi. Forse la FP1 è stata una fiammata estemporanea, sintomo di come la classe non si perda con il passare degli anni.

Prima di giungere a conclusione sull’attuale livello medio dei piloti di MotoGP è doveroso aspettare la giornata di domenica. Certo è che se Pedrosa dovesse dimostrarsi competitivo quanto i compagni di marca Jack Miller e Brad Binder anche nei prossimi due giorni, allora qualche riflessione andrebbe fatta. Ora, però, è troppo presto. Diciamo che Dani si gode la prima piazza nella FP1, ricordando a tutti i pischelli di avere sempre rispetto per chi, prima di loro, ha menato le danze per un decennio abbondante.

Foto: MotoGPpress.com

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