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Inter in finale di Coppa Italia, cosa cambia per la qualificazione alle coppe europee? Il regolamento

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L’Inter è la prima finalista della Coppa Italia 2022-23. Il 24 maggio, all’Olimpico, la squadra di Simone Inzaghi scenderà in campo per difendere il titolo vinto l’anno scorso contro la Juventus. Un trionfo arrivato ai supplementari grazie alla doppietta di Perisic, dopo le mille emozioni dei 90′ regolamentari (vantaggio di Barella, rimonta bianconera con Alex Sandro e Vlahovic e rigore del definitivo 2-2 trasformato da Calhanoglu). Ma con l’ingresso in finale dei nerazzurri cosa cambia nell’ottica delle qualificazioni alle coppe europee della prossima stagione? Cerchiamo di capirlo.

Il regolamento che determina l’accesso all’Europa in realtà è semplice. E privilegia il campionato rispetto alle coppe nazionali. Da qualche anno, infatti, solo la vincente della Coppa Italia si qualifica per l’Europa League mentre la perdente rimane a bocca asciutta anche se la vincitrice ha ottenuto il pass classificandosi tra le prime sei della Serie A. In base a questa norma l’arrivo in finale dell’Inter non apre automaticamente le porte dell’Europa alla Fiorentina né alla Cremonese, che questa sera si sfideranno nella seconda semifinale di ritorno (all’andata finì 2-0 per la Viola). E lo stesso sarebbe stato in caso di qualificazione della Juventus.

Il settimo posto vale l’Europa?

Ma guardando con attenzione l’attuale classifica della Serie A gli scenari possibili sono tanti. L’Inter in questo momento ha solo due punti di vantaggio sul settimo posto, occupato dall’Atalanta. Il calendario non sorride più di tanto agli uomini di Simone Inzaghi, che potrebbero anche chiudere fuori dalle prime sei ma vincere la Coppa Italia. In tal caso i nerazzurri andrebbero in Europa League insieme alla quinta classificata mentre la sesta finirebbe in Conference League; ma se l’Inter dovesse perdere la finale si ritroverebbe senza coppe europee.

La Beneamata tuttavia potrebbe chiudere la stagione tra le prime sei di Serie A. In tal caso avrebbe un posto in Europa già garantito e di conseguenza, se dovesse trionfare in finale, la sesta classificata finirebbe in Europa League (ai preliminari e non direttamente alla fase a gironi) mentre il posto in Conference spetterebbe alla settima classificata, che oggi sarebbe la Dea. In caso di sconfitta, invece, l’Inter si qualificherebbe nella competizione che gli spetta in base al suo piazzamento in campionato (Champions se tra le prime quattro, Europa League se quinta, Conference se sesta) con una tra Fiorentina e Cremonese in Europa League. 

Caso Juve, lo scenario è fluido

Ovviamente sono tutti calcoli prematuri, perché il campionato è ancora lungo. A sette giornate dalla fine i giochi per l’Europa sono apertissimi, con sei squadre racchiuse in appena nove punti: la Lazio, seconda, ne ha 61 mentre l’Atalanta è settima a quota 52. Nel mezzo ci sono Juventus, Milan, Roma e Inter. Sempre che i casi giudiziari su plusvalenze e manovra stipendi legati alla Vecchia Signora non sconvolgano ulteriormente lo scenario. L’Uefa, infatti, potrebbe escludere dalle coppe i bianconeri. E allora tutto cambierebbe.

Foto: Lapresse

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