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Jannik Sinner batte Alcaraz: “Una delle migliori vittorie, mescolate le carte. Ho avuto i crampi, ma poi…”

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Jannik Sinner ha confezionato l’impresa e ha sconfitto Carlos Alcaraz nella semifinale del Masters 1000 di Miami. Il tennista italiano ha saputo battere il numero 1 al mondo, imponendosi in tre set dopo tre ore di un’autentica battaglia campale caratterizzata da un enorme coefficiente spettacolare. Dopo aver perso il primo parziale, l’altoatesino ha saputo alzare l’asticella e ha firmato la rimonta da sogno contro il fuoriclasse spagnolo, chiudendo i conti con un perentorio 6-2 nella terza frazione. Domani l’atto conclusivo contro il russo Daniil Medvedev.

Jannik Sinner ha analizzato la propria prestazione in conferenza stampa: “Di sicuro è una delle migliori vittorie. Ovviamente è stata una partita molto dura contro Alcaraz. Penso che entrambi abbiamo giocato una partita di altissimo livello. Da parte mia, penso di aver cambiato un paio di cose da Indian Wells a qui, cosa che ero obbligato a fare, e sono andate per il verso giusto. Non dirò esattamente cos’ho cambiato (sorride, n.d.r.) ma penso che anche lui se ne sia accorto e la prossima volta cambierà qualcosa, quindi dovrò essere pronto. Sono felice della prestazione. Ovviamente domenica sarà un’altra partita. Partita molto, molto diversa. Non ho mai vinto contro Medvedev, quindi vediamo come va. Anche in quel caso dovrò cambiare qualcosa nel mio gioco, mischiare le carte”.

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L’altoatesino ha proseguito, soffermandosi su un aspetto importante della partita: “Penso che quando entrambi i giocatori giocano a tennis in questo modo, è anche molto bello giocare. Lo senti, no? Anche con la folla. Penso ci sia stata una grande energia con tutto. È semplicemente bello far parte di questo tipo di partite, in primo luogo, e in secondo luogo, ti senti come se dovessi cambiare sempre qualcosa durante la partita. Penso che sia stato così oggi. Sì, di sicuro ti diverti, perché è meglio avere una partita come questa piuttosto che pochi scambi e penso che qui puoi vedere del buon tennis.

Immancabile il passaggio sul punto più bello della partita:Era un punto fisico, di sicuro. È iniziato con il dropshot, e poi dopo io sono andato incrociato penso. Poi sono tornato con il diritto. In alcuni punti sono andato di rovescio lungo linea e lui era praticamente sdraiato, ma è risalito così velocemente. Volevo andargli dietro, no, ma lui era lì. E poi, dopo, ho provato questo colpo, perché prima volevo fargli un pallonetto ma la palla era troppo bassa. Quindi sono andato incrociato, che è stata la scelta giusta. Tuttavia, è stato un punto molto fisico. Ho perso il game dopo quello. Ma sì, come ho detto, hai sempre bisogno di due giocatori per fare questo tipo di punti”.

Jannik Sinner ha parlato anche di qualche problema fisico in avvio di terzo set: “Ho avuto un po’ di crampi. Quando ero sopra di un break nel secondo, ho avuto anche un po’ di crampi ma non così tanto. Sapevo che dovevo andare avanti, aspettando il momento giusto. Sul 4-3 quando stavo servendo nel secondo set, ero in difficoltà, perché lui aveva un paio di palle break. Se mi avesse preso il servizio lì, sarebbe stato difficile tornare. Ma quel game mi ha dato molta fiducia, no? Poi dopo sono rientrato molto bene. Nel terzo set l’ho visto faticare. Ho cercato di spingere lì, specialmente nel primo gioco, perché sapevo che era l’ultimo turno in cui stava servendo con le palle usate, quindi è un po’ più facile rispondere e cercare di rimanere concentrato su me stesso, cosa che penso di aver fatto molto bene, soprattutto nel terzo set”.

Foto: Lapresse

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