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‘Maurizio racconta…’: l’Italia ritrova Manuel Lombardo. Buone indicazioni dal canottaggio

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Manuel Lombardo

I MIGLIORI DELLA SETTIMANA

Voto della settimana per l’Italia: 7
Atleta della settimana (uomo): Manuel Lombardo (judo)
Atleta della settimana (donna): Manila Esposito (ginnastica artistica)

Sembrava che l’avessimo perso definitivamente, ma ha saputo reagire come solo i grandi sanno fare. Da quando Manuel Lombardo era passato alla categoria di peso dei -73 Kg, qualcosa sembrava essersi rotto nel suo meccanismo vincente. Nei -66 Kg era stato numero 1 del mondo e quel mancato podio a Tokyo 2021 gridava vendetta. Dopo i Cinque Cerchi giapponesi, invece, il cambio di categoria e l’inizio del calvario. Un appannamento difficile da spiegare, incontri persi dopo averli dominati, un atteggiamento di supponenza verso i rivali che lo stava affossando. Ma la vittoria (pesantissima) di questo weekend nel Grand Slam di Antalya (tra l’altro sconfiggendo in finale il campione del mondo Tsend-Ochir) sembra aver sbloccato il suo talento sconfinato: quarto Grand Slam della carriera, il primo nella nuova categoria. Con questo successo, Lombardo è salito al numero 6 della classifica mondiale. Manila Esposito ha invece vinto il concorso generale individuale del Trofeo di Jesolo 2023, grande classica internazionale della polvere di magnesio. La 16enne portacolori della Ginnastica Civitavecchia ha riportato l’ambito trofeo del Dragone in Italia dopo ben 14 anni, sfruttando anche l’assenza delle statunitensi in questa edizione. Con un punteggio di 54.434 (scontato un punto dopo una caduta alla trave), la campana ha evidenziato una crescita tecnica esponenziale negli ultimi mesi, e sarà una delle punte di diamante per le fate azzurre agli imminenti Campionati Europei. Inoltre, uno straripante punteggio nel concorso a squadre (vicinissimo ai 165) che fa sognare in vista dei Mondiali in autunno, dove le americane non potranno più sottovalutarci. Sempre nella ginnastica artistica, ai Mondiali Juniores di Antalya abbiamo ammirato un’Italia da urlo con undici podi e ben tre ori (Gaddi, Brugnami e Perotti), secondi nel medagliere dietro al Giappone. Il futuro, per il dopo Parigi 2024, è già in buone mani. Anche nella ritmica abbiamo brillato sia con le farfalle che con la Raffaeli, ma qualche imprecisione di troppo ci ha impedito di sentire l’inno di Mameli nelle gare “olimpiche”. Niente allarmismi, si rifaranno. Primo podio individuale della carriera, invece, sul circuito di World Cup per Erik Pittini nello skeet maschile a Larnaca (Cipro): anche senza i fuoriclasse Lodde e Rossetti riusciamo a dominare in questa specialità. Nel motociclismo abbiamo scoperto tutto il talento (se mai ce ne fosse bisogno) di Bezzecchi nella MotoGp e goduto per la vetta in classifica di Tony Arbolino in Moto2. Nel tennis due finali questa settimana per gli azzurri nei tornei maggiori, una vinta dalla Cocciaretto in Messico nel WTA 125 (ora al suo best ranking, 45esima) e l’altra persa da Jannik Sinner nel Master 1000 di Miami: ancora fa male, ma con lui non dobbiamo disperarci, è solo questione di tempo e pazienza. Infine, da segnalare l’ottima performance del Bel Paese nella 37^ edizione del Memorial “Paolo d’Aloja” di canottaggio, con la netta vittoria del trofeo totalizzando 77 punti (21 ori, 4 argenti, 9 bronzi) e ben 40 punti di distacco inflitti all’Olanda. Tante belle indicazioni per il DT Francesco Cattaneo, a cominciare dal “rifondato” due senza di Lodo-Vicino, più altri equipaggi nuovi di zecca che ci fanno sognare in vista dei prossimi appuntamenti internazionali.

STATISTICHE IMPLACABILI CON SINNER E BAGNAIA

MotoGp, circuito di Termas de Rio Hondo (Argentina). Il miglior piazzamento della carriera per Pecco Bagnaia su questa pista era stato un sesto posto, proprio quello ottenuto nella Sprint Race di sabato scorso. Domenica, gara “tradizionale”, piove. Pecco sorpassa Alex Marquez ed è secondo, sarebbero 20 punti pesantissimi per i rivali al titolo iridato, tutti fuori gioco in questa tappa o nelle retrovie. Invece non si accontenta nonostante l’asfalto bagnato, vuole il successo pieno. Nella terribile (per lui) curva 13 del circuito, arriva puntuale la caduta e la conferma del trend negativo su questa pista.
Master 1000 di Miami, Jannik Sinner ha appena battuto Alcaraz, il rivale con cui  – forse –  rivaleggerà durante il prossimo decennio. Arriva in finale contro Medvedev, e in molti abbiamo pensato: “Se ha battuto il murciano in rimonta, con quella dimostrazione fisica e mentale, questa volta ce la farà il russo. Anche tenendo conto di come Carlitos aveva asfaltato Daniil a Indian Wells”. Niente di più sbagliato, invece. Mi ero dimenticato – anche qui – della statistica negativa: cinque confronti diretti Medvedev-Sinner, cinque vittorie per il russo. Altri numeri da brividi: Medvedev contro i tennisti italiani vantava 17 vittorie (18 con quella di domenica) e solo 3 sconfitte (l’ultima con Seppi 5 anni fa).
Morale della favola: bisogna tener conto della statistica nello sport? Secondo me assolutamente sì. Nonostante il bello di questo affascinante mondo sia proprio l’imprevedibilità, ci sono confronti e dinamiche che vanno ben oltre la logica. Che si lasciano sedurre dalla legge dei numeri, impietosi. A voi lettori l’ardua sentenza.

LE PUNTATE PRECEDENTI DI ‘MAURIZIO RACCONTA’…

Maurizio Contino

Foto: IJF

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