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MotoGP, ad Austin i centauri italiani possono calare il tris. Sarebbe il terzo degli ultimi 50 anni, il primo dal 2006

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Ad Austin assisteremo al terzo Gran Premio stagionale di una MotoGP le cui vittorie sono state, sinora, tutte preda dei piloti italiani. Se ne saranno anche disputate solo due, ma se Francesco Bagnaia si impone in Portogallo e Marco Bezzecchi trionfa in Argentina, è evidente come il belpaese abbia instaurato l’embrione di un monopolio.

Il tema è d’attualità perché, in Texas, ci sarà l’opportunità di assistere a una dinamica verificatasi molto raramente nella storia. Quante volte è capitato che le prime tre gare della stagione siano tutte state vinte da centauri italiani? Nell’ultimo mezzo secolo, la situazione appena esposta si è concretizzata solo nel 2001 e nel 2006!

Ventidue anni fa, per la verità, si trattò di un one-man-show di Valentino Rossi, che primeggiò a Suzuka, Welkom e Jerez de la Frontera. Il Dottore, infatti, anche nel periodo del dominio ha sovente lasciato sul piatto almeno uno dei tre appuntamenti iniziali (curiosamente era il secondo GP a sfuggire quasi sempre al fuoriclasse di Tavullia). Ben diverso, nonché decisamente più pregnante, il caso del 2006.

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Diciassette anni orsono, le prime tre affermazioni furono appannaggio di altrettanti uomini diversi. Loris Capirossi festeggiò in Spagna, Rossi spiccò in Qatar, Marco Melandri sovrastò tutti in Turchia. Tale dinamica unica difficilmente potrà ripresentarsi nel 2023, ma un eventuale terzo successo di Bagnaia o Bastianini consentirebbe comunque di calare un tris che l’Italia ha proposto solo due volte in cinquant’anni.

Se poi volessimo allargare l’orizzonte all’intera storia del Motomondiale, gli hat-trick italiani in apertura salgono a sette in settantatre edizioni. Merito esclusivamente di Giacomo Agostini e del periodo in cui non aveva alcun rivale. D’altronde nel lustro andato dal 1968 al 1972, Mino vinse 51 delle 53 gare di 500cc a cui prese parte! Fisiologico, quindi, abbia inanellato successi a raffica nel principio di stagione. Quello può essere davvero definito “monopolio“!

Foto: MotoGPpress.com

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