MotoGP, ‘Marco Bezzecchi is the new Enea Bastianini’. I tanti punti in comune fra il ‘Bez 2023’ e la ‘Bestia 2022’

La MotoGP ha mandato in archivio due delle ventuno tappe previste in calendario. La palma di rivelazione del primo scorcio di 2023 spetta, senza se e senza ma, a Marco Bezzecchi. Il ventiquattrenne riminese, trionfatore a Termas de Rio Hondo, è l’unico centauro ad aver chiuso sul podio entrambi i Gran Premi canonici, attestandosi inoltre alla piazza d’onore in una Sprint. Grazie a due weekend di alto profilo e alla caduta patita da Francesco Bagnaia in Argentina, il romagnolo è addirittura in testa al Mondiale.

Parlare di candidatura al titolo è, ovviamente, prematuro. Cionondimeno è impossibile non notare un parallelismo con l’Enea Bastianini di dodici mesi orsono, partito come una fionda tra la sorpresa generale. Tra i due ci sono effettivamente diversi punti in comune, non solo la provenienza geografica. Entrambi dotati di una Ducati dell’anno precedente. Ambedue portacolori di un team satellite nel quale si trovano pienamente a proprio agio. Come se non bastasse, sia l’uno che l’altro sono reduci da una stagione da rookie nella quale, pur senza continuità, hanno comunque prodotto alcuni lampi abbaglianti (i due podi di Misano per ‘la Bestia’ 2021; il secondo posto di Assen per ‘il Bez’ 2022).

Insomma, la domanda sorge spontanea. Parafrasando il titolo di una nota serie tv, “Is Bezzecchi the new Bastianini”? Too early to call, si direbbe nell’idioma di chi ha creato il telefilm. Troppo presto per dirlo. Enea, nel 2022, ha chiuso il Mondiale al terzo posto, vincendo complessivamente 4 gare. Per Marco l’obiettivo dichiarato del 2023 era la conquista del primo successo nella classe regina. Curiosamente, è arrivato proprio sulla stessa pista dove, nel 2018, aveva abbrancato la prima affermazione in Moto3. Corsi e ricorsi storici. Di certo il romagnolo ha già centrato il traguardo che si era posto per l’intera annata agonistica, dunque potrà approcciare il proseguo del Mondiale con la consapevolezza di avere tutto da guadagnare.

Evidentemente, se Valentino Rossi e Casey Stoner hanno speso buone parole per il ‘Bez’, avranno avuto le loro buone ragioni. Ci hanno visto un qualcosa che, forse, sta emergendo proprio ora. Chissà cosa succederà ad Austin, fra due settimane. Il Bastianini del 2022 ci vinse, ma al contempo non passò mai per primo sotto la bandiera a scacchi in due gare di fila, come farebbe il Bezzecchi del 2023 se trionfasse in Texas.

Calma e gesso, non ci si può aspettare che il romagnolo diventi all’improvviso un serial winner. Però Ducati, il Team Mooney VR46 e gli appassionati di moto italiani possono leccarsi i baffi e fregarsi le mani. Perché la faretra “buona” potrebbe essersi arricchita di una nuova freccia.

Foto: MotoGPpress.com