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Spalletti e lo scudetto: “Arriverà, lo dobbiamo ai tifosi. Questo 1-1 prolunga il godimento”

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Il sogno è ancora lì, che aspetta il Napoli. E’ solo questione di tempo. E questo pareggio interno con la Salernitana, anche se ha impedito agli azzurri di festeggiare con i propri tifosi, tutti insieme dentro la loro casa, non farà altro che prolungare il godimento. “Perché quei punti arriveranno, ne sono certo. E in questa situazione di classifica io ci sto comodissimo”. Parole di Luciano Spalletti, che nel post partita del primo match point mancato sorride con espressione distesa.

L’allenatore del Napoli non è preoccupato. E del resto come potrebbe esserlo? Il gol, incredibile, di Dia a 5′ dalla fine ha sicuramente rovinato la festa dei partenopei. Ma la classifica è ancora bellissima. Talmente bella che gli azzurri potrebbero alzare il tricolore senza dover nemmeno giocare la prossima partita, in programma giovedì sera a Udine. Ecco perché Spalletti è tranquillo e sereno, nonostante non sia arrivata la vittoria. L’unico rammarico è “non aver potuto festeggiare con la nostra gente, il cui amore nei nostri confronti si percepisce ed è giusto che noi si ricambi. Noi rappresentiamo il loro sogno, dobbiamo renderlo reale per loro”. 

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Il trionfo del Napoli farà la storia. Metterà fine all’egemonia del trio Juve-Inter-Milan che durava da tanti anni. Forse troppi. Magari non sarà paragonabile al miracolo del Leicester City di Claudio Ranieri ma senz’altro ci va vicino. Soprattutto per come è arrivato, ossia dopo le cessioni di big del calibro di Mertens, Insigne e Koulibaly e l’acquisto di scommesse come Kim e Kvaratskhelia. Scommesse più che vinte da Giuntoli e De Laurentiis. Infatti, come sottolinea Spalletti, “questo scudetto del Napoli farà piacere a chi ama questo sport”. 

Ma se si parla di complimenti, il tecnico li dirotta tutti sui suoi ragazzi. “Chiaramente sono soddisfatto per quello che abbiamo fatto – sottolinea Spalletti, che in carriera non ha mai vinto uno scudetto – ma questa squadra ha fatto qualcosa di incredibile. Ha lavorato quotidianamente con attenzione, disponibilità e grande volontà, crescendo giorno dopo giorno e diventando un gruppo di amici. Un gruppo in cui tutti pensano prima al compagno che a loro stessi. E il plauso più grande va chi ha giocato meno, perché grazie è a loro che abbiamo potuto mantenere alta l’asticella in allenamento e arrivare al livello cui siamo arrivati”.

Foto: Lapresse

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