NextGen Finals, Matteo Gigante sin qui il miglior italiano nella Race. Agli azzurrini sta mancando qualcosa

La crescita esponenziale di Jannik Sinner fa sorridere gli appassionati italiani di tennis a trentadue denti. L’altoatesino sta entrando in pianta stabile tra i migliori di questa disciplina, e nonostante i momenti non troppo positivi di Lorenzo Musetti e Matteo Berrettini, siamo a conoscenza di avere una generazione alquanto competitiva. Però, se bisogna guardare al prossimo futuro, al momento non sembra esserci un giocatore davvero pronto al salto definitivo tra i grandi.
Prendendo in esame il ranking per le Next Gen Finals (escludendo Alcaraz, Rune e lo stesso Musetti, ancora in lizza per questioni anagrafiche ma che ormai hanno spostato il mirino verso altri lidi), il migliore è Matteo Gigante, decimo assoluto (settimo senza i ‘Big 3’) con 128 punti. Risultato al momento arrivato senza ancora debuttare nel circuito maggiore: il capitolino partiva da oltre la posizione numero 800 a fine 2021 e adesso è stabilmente nei 200.
Ci si aspettava qualcosina di più da Luca Nardi in questo 2023. Il talento del ragazzo di Pesaro è indubbio, ha una grande completezza di colpi, ma sembra non aver ancora preso coscienza di quello che può davvero fare in un campo da tennis. Una mancanza di convinzione e di cattiveria agonistica che a questi livelli può condannarlo a rimanere un giocatore bello da vedere, che può tirarti fuori dal cilindro dei grandi colpi, ma nulla più. E sarebbe un vero peccato.
Nonostante questo, rimane l’azzurrino più in vista del panorama mondiale, con Flavio Cobolli, Luciano Darderi e Francesco Maestrelli che non stanno ancora raccogliendo risultati di rilievo. Ogni ragazzo ha il proprio livello di maturazione, ma per ora movimenti come Stati Uniti e Francia stanno producendo qualcosa di meglio. Le opportunità di recuperare terreno ci sono ma bisognerà sfruttarle.
Foto: LiveMedia/Roberta Corradin