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Nuoto, Gregorio Paltrinieri verso gli Assoluti, tra le sue gare e un inedito 400 stile
Gli orizzonti di chi è abituato a solcare il mare aperto hanno sempre bordi più larghi dei confini di una piscina. Quelli di Gregorio Paltrinieri sono già proiettati al 2024. Per questo, per il campione mondiale dei 1500 ed europeo degli 800 stile, i Campionati italiani Assoluti Primaverili di nuoto di Riccione sono (solo) una tappa verso ambizioni più grandi.
Con una qualificazione ai Mondiali di Fukuoka da conquistare, ma praticamente scontata (a meno che di clamorosi ma impossibili colpi di scena), l’allievo di Fabrizio Antonelli guarda già oltre la primavera per sbocciare in estate. Dal Giappone, a luglio, potrebbero arrivare le prime qualificazioni per Parigi (i primi tre della 10 km vanno alle Olimpiadi) e mettere in tasca già da subito un biglietto per la Francia avrebbe notevoli vantaggi in termini di tranquillità di programmazione. Anche perché da Parigi nell’anno del suo 30mo compleanno Paltrinieri cercherà di farsi il regalo più bello.
Non è un mistero che Greg in Francia cercherà quello che non è riuscito a Tokyo: vincere in piscina e in mare per un en plein di ori che lo renderebbe leggenda. Prima di Tokyo una mononucleosi frenò le sue bracciate non impedendogli comunque di conquistare un argento negli 800 e un bronzo nella 10 km, ma il caimano punta al bottino pieno.
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Per questo la preparazione vira continuamente tra vasca e mare, e, come ogni anno, Paltrinieri e tutto il gruppo di Antonelli hanno svolto l’ultima fase dell’allenamento prima degli Assoluti a Livigno. L’altura immediatamente a ridosso dei tricolori per ossigenare il fisico in montagna fino alle ultime ore che precedono la gara e trarre il meglio del lavoro fatto in altitudine. Con indubbi ed effettivi benefici (e risultati) già testati negli anni precedenti.
A Riccione Gregorio sarà impegnato nei suoi 800 e 1500 stile, ma è iscritto anche un inedito 400 stile. Un modo per testare la gamba prima delle sue distanze predilette e anche per “distrarre” la mente (e il fisico) dalle “solite” lunghezze. Variare e sperimentare consente di trovare sempre nuovi stimoli, soprattutto quando si viene da carichi di lavoro importanti e stressanti. Del resto Antonelli (e anche questo non è un mistero) non è un fan dello scarico (“Lo scarico è la gara”, ha più volte ripetuto). Ma Parigi val bene una messa. E anche tutti i carichi del mondo.
FOTO: LA PRESSE