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Nuoto, Michele Lamberti: “La nuova regola dell’arrivo nel dorso non mi convince. Punto ai 200”

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Michele Lamberti

I Lamberti sono la famiglia del nuoto italiano. Da Papà Giorgio a mamma Tanya, passando per i figli Matteo, Noemi e Michele. Proprio quest’ultimo è stato ospite del trasmissione Swim 2U, in collaborazione tra OA Sport e Sport 2U, presentata da Enrico Spada ed Aglaia Pezzato. Proprio all’inizio dell’intervista Michele è tornato sul rapporto con il fratello Matteo, con il quale si è ormai diviso da un po’ negli allenamenti: “E’ già qualche anno che sono lontano da mio fratello Matteo. Il primo periodo è stato strano, diverso, anche perché ci siamo sempre allenati insieme. Quando un fratello va via di casa devi farci un po’ l’abitudine”. 

Il dorsista bresciano ritorna su una stagione passata complicata e vissuta un po’ sottotono rispetto ad un 2021 davvero eccezionale: “Il 2022 era iniziato secondo le mie aspettative, con i primi mesi di allenamento. A marzo ho cominciato ad avere un problema alla spalla e ho dovuto fermarmi un mese prima degli Assoluti. Ho potuto solo lavorare di gambe e questo ha sicuramente condizionato la mia prestazione ad aprile. Mi sono portato dietro comunque i problemi e alla fine sono comunque riuscito a portare a casa una buona stagione in vasca lunga. Sono comunque soddisfatto di quanto fatto ad Europei e Mondiali, anche perché mi mancavano carichi di lavoro, senza arrivare anche con gli scarichi giusti prima dei grandi appuntamenti”. 

Lamberti ha ottenuto al momento i migliori risultati nei 50 metri, ma il passato è di nuotatore da distanze più lunghe: “In questi ultimi anni ho reso meglio sui 50, ma io comunque nasco da duecentista. Anche i miei migliori 50 li ho sempre fatti lavorando proprio sui 200 e i 100. Purtroppo in questi ultimi anni mi è mancata un po’ di continuità di lavoro per una serie di problemi fisici. Questo non mi ha permesso di avere un lavoro completo per preparare i 200”. 

Michele non fa parte di un gruppo di lavoro con tanti atleti e questo a volte può anche portare ad avere meno stimoli: “Io mi alleno da solo. In squadra con me c’è Nicola Roberto, ma facciamo lavori diversi. Ci sono tanti giovani che provano a salire di livello e a dorso trovi anche qualche stimolo nel competere. Io comunque sono abituato così a lavorare da solo e mi trovo bene al momento. Non escludo in futuro di poter magari fare degli allenamenti insieme con altri della nazionale, come era accaduto già con Ceccon”. 

La Federazione Internazionale ha deciso di modificare il regolamento per quanto riguarda l’arrivo delle gare di dorso, permettendo una nuova subacquea a cinque metri dall’arrivo. Questa l’opinione dell’azzurro: “Ho letto di questo cambio di regolamento. Sicuramente sarà da studiare, da vedere. Secondo me, però mi sembra strano di vedere gli atleti che fanno una nuova immersione totale a cinque metri dall’arrivo. Anche perché non trovo il beneficio della cosa da atleta”. 

Le possibilità nei 200 dorso, considerando anche l’ampia concorrenza tra 50 e 100 e visto che la distanza più breve non ci sarà alle Olimpiadi: “I margini sui 200 non li so nemmeno io e li devo scoprire. Devo riprenderli comunque dopo aver dedicato molto tempo a 50 e 100. Sicuramente non mi fa piacere non avere i 50 alle Olimpiadi. Ci sono sempre due distanze e anche per questo devo lavorare sui 200 e non focalizzarmi solo sui 100”. 

Gli obiettivi di questa stagione: “L’obiettivo del 2023 è abbassare i personali, centrare la qualificazione ai Mondiali. Io non mi metto mai limiti in testa e procede sempre con i piedi per terra e vediamo come va. Sono concentrato soprattutto sulla vasca lunga in questa stagione, però anche gli europei in vasca corta potrebbero essere un obiettivo”. 

VIDEO: L’INTERVISTA A MICHELE LAMBERTI

 

Foto: Lapresse

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