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Scacchi, chi è Ian Nepomniachtchi. Secondo assalto al titolo mondiale

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Ian Nepomniachtchi

Due anni, anzi uno e mezzo, dopo la prima volta Ian Nepomniachtchi ci riprova. Il russo è al suo secondo tentativo di prendersi il titolo mondiale. Stavolta, però, dall’altra parte non trova Magnus Carlsen, bensì Ding Liren. Stili ben diversi, i loro, ma obiettivo identico per una figura del tutto particolare nel mondo degli scacchi.

Nato a Bryansk il 14 luglio 1990, “Nepo” ha iniziato a giocare a scacchi a 4 anni, ed è stato di fatto allevato da Valentin Evdokimenko. Nella sua età giovane ha raccolto davvero tanti successi: il titolo europeo Under 10 e (due votle) quello Under 12, oltre al Mondiale di questa stessa categoria beffando Carlsen per spareggio tecnico. Diventato Grande Maestro nel 2007, ha conseguito l’obiettivo conseguendo le tre norme necessarie a Wijk aan Zee (torneo C, 2° posto), all’Europeo di Dresda e al Vanya Somov Memorial di Kirishi, 115 km da San Pietroburgo.

Nel 2008 ha iniziato a farsi notare vincendo l’Aeroflot a Mosca, sfiorando il Mondiale rapid in cui soltanto Levon Aronian, al tempo sotto bandiera armena e oggi, per varie peripezie, rappresentante gli Stati Uniti, lo ha superato. Ma è nel 2010 che, vincendo gli Europei a Fiume (Rijeka), in Croazia, ha fatto arrivare ancora i riflettori sul proprio nome. Proprio in questo stesso anno ha superato quota 2700 ELO (per capire la portata del risultato, sono in poco più di 130 nella storia ad esserci riusciti).

Scacchi: anche un italiano nel team arbitrale del match Mondiale 2023 tra Ian Nepomniachtchi e Ding Liren

Anche a cadenza veloce Nepomniachtchi si è dimostrato sempre più abile: secondo ai Mondiali rapid 2013 e 2015, come anche a quelli blitz del 2014, in due casi su tre dietro Magnus Carlsen, e poi terzo ancora in chiave rapid nel 2017. Finché la Russia ha potuto presenziare alle Olimpiadi Scacchistiche ne è stato elemento praticamente fisso: sia nel 2016 che nel 2018 l’Italia ha avuto a che fare anche con lui (Sabino Brunello e Luca Moroni sono riusciti a strappargli il mezzo punto). Vincitore nel 2016 all’Hainan Danzhou e al Memorial Tal, è salito fino a un ELO di 2767, poi il 2018 lo ha visto vincere a Dortmund ed il 2019 arrivare terzo a Wijk aan Zee.

Nel 2020, ottenuta la qualificazione al Torneo dei Candidati tramite il Grand Prix dell’anno precedente, è partito subito bene, ma il Covid-19 ha fermato il torneo a metà. Ripreso un anno dopo, a Ekaterinburg è diventato ancora lui quello in grado di sorprendere i pronostici. Questo gli ha aperto le porte del match contro Carlsen, in cui le prime cinque partite sono state palpitanti e anche con qualche piccola chance per lui, sebbene ci siano poi state solo patte. Dal 3 dicembre 2021, giorno della sesta, è però cambiato tutto. Le quasi 8 ore di Dubai, con 136 mosse e un finale difficilissimo da difendere crollato infine dopo una resistenza oltremodo accanita, hanno avuto effetto su “Nepo”, che da quel momento in poi si è sostanzialmente disintegrato cedendo per 7,5-3,5.

Secondo ai Mondiali rapid di poche settimane dopo dopo aver perso agli spareggi con l’uzbeko Nodirbek Abdusattorov, nel 2022 ha ripreso in mano la questione Candidati, stavolta a Madrid. Qualificato in automatico da perdente del match mondiale, ha sorpreso fin da subito tutti conducendo con stile più aggressivo che mai diverse delle sue partite poi vinte. Chiudendo con 9,5/14 si è di nuovo assicurato la possibilità di giocare il match iridato, concludendo peraltro il Torneo da imbattuto come non accadeva da Anand 2014. Nell’avvicinamento al confronto con Ding Liren ha ben figurato in più occasioni, tanto da ritoccare il proprio miglior ELO e portarlo a 2795, a un passo dal diventare il 15° uomo a superare la fatidica soglia dei 2800.

Foto: FIDE / Anna Shtourman

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