Oltre Cinquecerchi
Scacchi, Ding Liren: “Il match mondiale riflette la parte più profonda della mia anima. Vorrei andare a vedere la Juventus a Torino”
Ding Liren ha vinto il match mondiale di scacchi. Gli spareggi rapid lo hanno premiato ad Astana: 2.5-1.5 su Ian Nepomniachtchi. Il russo, che era entrato da favorito nell’aprile iridato, è uscito sconfitto proprio all’ultima partita, che ha consegnato alla Cina il suo primo uomo capace di vincere il titolo più ambito.
Queste le prime parole del nuovo Campione del Mondo: “Sono decisamente rinfrancato. Nel momento in cui Ian ha abbandonato la partita era in un momento molto emozionale. Non ho potuto controllare le mie sensazioni. Mi conosco, piangerò e scoppierò in lacrime. Questo è stato un match difficile per me. Ringrazio tutti i miei amici, e dedico questa vittoria a loro, a mia madre e anche a mio nonno“.
Parla chiaramente anche di Nepomniachtchi: “Io e lui abbiamo avuto parecchia esperienza. Siamo Grandi Maestri affermati, abbiamo giocato tantissimi spareggi negli ultimi anni“.
Tante le emozioni di una vita: “Ho imparato a giocare a scacchi a quattro anni. Ne ho spesi 26 giocando e analizzando. Ho tentato di migliorare le mie abilità scacchistiche in molti modi diversi e usando differenti metodi. Penso di aver fatto quasi tutto. A volte ci sono tornei in cui non sei felice. Qualche volta fatico a trovare altri hobby per essere felice. Ma stavo cercando di imparare dai migliori. Il match riflette la parte più profonda della mia anima. Ci sono tanti giovani cinesi che giocano a scacchi perché il match è stato molto seguito da tantissimi spettatori in tutto il Paese. Spero che questo ne influenzerà tanti“.
C’è, tuttavia, un pensiero particolare: “Non ho sognato di diventare Campione del Mondo. A un certo punto volevo solo diventare quello che gioca meglio. Non è così importante essere Campione del Mondo“.
E poi una nota simpatica: “Voglio andare a Torino a vedere una partita della Juventus, la mia squadra di calcio preferita“. La sua passione per i bianconeri, in realtà, non giunge nuova: ne aveva parlato già diversi anni fa in altre interviste.
Così invece lo sconfitto, Ian Nepomniachtchi: “Credo di aver avuto una chance e molte posizioni promettenti. Forse avrei dovuto chiudere tutto nella parte classica, perché era una questione di una-due mosse precise. Uno spareggio è sempre un po’ una lotteria, specie dopo un match di quattordici partite. Il mio aversario credo abbia fatto meno errori, così è. Oggi avrei dovuto sfruttare meglio il mio vantaggio nella seconda partita, con più attenzione. Era una gran posizione. E la quarta è stata molto difficile: il Nero aveva l’iniziativa. Succede. Avevamo tutti e due poco tempo. Non potevo immaginare che la posizione fosse persa, ma, come si è visto, lo era“.
Foto: FIDE / Stev Bonhage