Oltre Cinquecerchi
Scacchi, Mondiale 2023: Nepomniachtchi-Ding Liren, brividi, sei ore e mezza, patta. Si decide tutto agli spareggi
Mille brividi, un finale lunghissimo e logorante, sei ore e 34 minuti, 90 mosse, ma, alla fine, la quattordicesima partita del match mondiale tra Ian Nepomniachtchi e Ding Liren finisce patta. Questo significa che domani ci saranno gli spareggi a cadenza veloce per decidere chi sarà Campione del Mondo 2023: un’esperienza che tocca a entrambi per la prima volta, e che probabilmente il cinese avrebbe voluto evitare, visto quello che è accaduto oggi sulla scacchiera.
Per la seconda volta nel confronto compare la Nimzo-Indiana come apertura, solo che questa volta viene seguita una linea meno comune, con a3 ritardata alla sesta mossa e un seguito con parecchia tensione al centro. Già alla decima mossa si è totalmente fuori dalla teoria.
Alla dodicesima, Ding, che evidentemente di giocare gli spareggi non ha molta voglia, rischia e mette in scena Cg5. Si crea in breve tempo una posizione estremamente tagliente, in cui il Bianco arriva a sacrificare il pedone g pur di avere qualcosa di simile all’iniziativa sul lato di Re, nel caso in cui fosse necessario. Il cinese si difende bene, trovando varie mosse uniche fino alla trentesima, in cui sbaglia Torre da mettere in g3. Le raddoppia, ma Nepomniachtchi non vede la semplice g6, scegliendo invece di cambiare il Cavallo in c5.
Ma, alla 34a, con il cinese che sostanzialmente da venti mosse è nei guai con l’orologio perché ha usato un’ora e 3 minuti per le prime 14 mosse (anche se poi finisce per recuperare tutto il divario dal russo in questo senso), commette un brutto errore. C’è differenza, nel caso, tra il Re in d2 e in e2; qui, infatti, ha meno spazio di manovra e c’è così un potenziale violento attacco del Nero, che però si spegne quasi all’istante sull’innocua e5, una perdita di tempo alla 36a che consente a Ding di pescare una magnifica combinazione difensiva in grado di salvare la situazione.
Certo, c’è un pedone di svantaggio, ma è quello che si trova sulla colonna a, dunque più facile da controllare: basta mettercisi dietro e impedirgli di promuovere. Sistemata ormai la questione di una pessima struttura pedonale perdurata fino all’entrata nel finale di Torre e pedoni, di qui in avanti diventa solo battaglia di logoramento da parte di Nepomniachtchi, che prova qualsiasi cosa pur di far cadere in errore il suo avversario. Nonostante tutto, non ci riesce: dopo la partita più lunga del match, sia per tempo che per mosse, i due liquidano ciò che c’è sulla scacchiera e si accordano per l’equa divisione del punto. Ma anche per ritrovarsi nello stesso posto domani.
DING LIREN-IAN NEPOMNIACHTCHI: QUATTORDICESIMA PARTITA
Foto: FIDE / David Llada