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Sci alpino, Sofia Goggia: “Impraticabile il confronto con Vonn. Shiffrin uno stimolo. E le Olimpiadi a Cortina…”

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Sofia Goggia

La stagione dello sci alpino è già stata ampiamente messa in archivio, con il dominio assoluto di Mikaela Shiffrin. La statunitense è andata a riscrivere record su record del Circo Bianco proseguendo nella sua carriera scintillante. Per quanto riguarda l’Italia, invece, non smette di centrare risultati di prestigio la nostra Sofia Goggia. La sciatrice bergamasca ha concluso infatti una annata con tante luci, sotto forma di grandi risultati in Coppa del Mondo, ma anche alcune ombre, specialmente riguardanti gli (immancabili, per sua sfortuna) infortuni. Per la nostra portacolori, però, è arrivata la quarta Coppa del Mondo di discesa in carriera. Non certo un traguardo di poco conto, anzi, come ha confermato la stessa Sofia Goggia nel corso di una intervista ad OA Sport.

Sofia, proviamo a fare un bilancio della tua annata, paragonandola a quella del 2021-2022, nella quale nonostante un infortunio al ginocchio arrivò un argento olimpico.

“Sono state due stagioni importanti allo stesso modo, che mi hanno permesso in egual misura di crescere sia come sciatrice sia come donna, passando attraverso mille difficoltà. Grazie a queste annate, sono stata comunque in grado di accrescere la stima in me stessa e consolidare la mia forza d’animo”.

Se guardiamo le statistiche, notiamo dal tuo rendimento che la Sofia Goggia di gennaio non è quasi mai quella di dicembre. Per quale motivo? Forse patisci la lunga sosta in calendario relativa alle prove veloci?

“Una stagione di competizioni è fatta di alti e bassi, dovuti alla condizione fisica oppure a qualche fattore esterno. Nel mio caso, nel mese di dicembre, mi sono procurata l’infortunio alla mano che, seppure nell’immediato non mi abbia impedito di raggiungere il podio, nelle settimane successive mi ha costretto ad alcune accortezze che mi hanno fatta allenare in un modo diverso da quello desiderato”.

Hai dichiarato di voler arrivare fino ai Mondiali 2027, quando avrai 34 anni. Tempo fa sembrava impensabile vedere sciatrici mantenersi competitive fino ad età simili. Cosa è cambiato e perché ora le atlete sono più longeve?

“La mia storia agonistica è stata decisamente più breve rispetto ad altre sciatrici che gareggiano in Coppa del Mondo, quindi mi sento più giovane dal punto di vista sportivo. Molto dipende dal numero di infortuni accusati nel corso della carriera. Rispetto al passato, poi, sono cambiati tanti fattori: dai metodi di allenamento, alla prevenzione, passando per la preparazione, l’alimentazione fino alla riabilitazione stessa”.

Sei giunta a 4 Coppe di discesa. Pensi di poter raggiungere il record di Lindsey Vonn di 8?

“Sinceramente lei è molto lontana da me in termini di vittorie, è difficile pensare di riuscire a raggiungerla, anche perché lei ha vinto per quattro volte la classifica generale. Penso che rimanga un paragone impraticabile”.

Hai vinto 17 discese in Coppa del Mondo. Davanti hai Goetschl a 24, tuo prossimo obiettivo, quindi Moser-Proell a 36 e Vonn a 43. Le consideri irraggiungibili?

“Sono numeri che mi interessano relativamente, anche perché realizzati in epoche diverse. Forse mi fermerò a guardarli una volta che mi sarò ritirata dalle gare. Diciamo che di sicuro penso a vincere la prossima gara. Passo dopo passo”.

Quanto ti manca l’oro mondiale in bacheca? Hai comunque ancora due occasioni per provarci…

“Finora mi è sfuggito e, sicuramente, rimane un obiettivo per i prossimi anni, senza però farlo diventare un chiodo fisso, anche perché i risultati si raggiungono al termine di un percorso di crescita che si costruisce nel tempo”.

Quanto è frustrante gareggiare nell’epoca di Mikaela Shiffrin, che di fatto non consente di sperare nella Coppa del Mondo generale?

“Mikaela è una grande campionessa e, molto probabilmente, vincerà ancora tanto nei prossimi anni. In queste stagioni è diventata competitiva anche in discesa e superG. Per come la vedo io, penso che debba rappresentare più uno stimolo per crescere”.

Le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 si svolgeranno su una pista che, nel corso degli anni, ti ha riservato gioie e dolori. Che rapporto hai con l’Olympia delle Tofane?

“È senza dubbio il tracciato che preferisco, anche se oltre a tante gioie, mi ha regalato anche qualche giornata di dolore e sofferenza. Credo che disputare una gara olimpica sulla pista di casa sia il sogno di ogni sciatrice. Sinceramente non vedo l’ora che venga quel momento”.

Sei un personaggio molto televisivo, pensi di aver riportato in Italia l’interesse mediatico per lo sci come ai tempi di Tomba e Compagnoni?

“Quella è stata un’epoca irripetibile per tanti motivi. Però è anche vero che i successi ottenuti in questi ultimi anni dalla squadra femminile, anche con Federica Brignone e Marta Bassino, abbiano riavvicinato molti tifosi al mondo dello sci”.

Il 2023-2024 sarà una stagione senza grandi eventi. Sarà l’occasione giusta per provare a tornare competitiva in gigante? E in superG quali obiettivi ti prefiggi?

“Discesa a parte, che naturalmente rimarrà il mio focus principale, l’obiettivo sarà tornare sul podio in superG, dove credo di non avere espresso totalmente il mio potenziale negli ultimi anni. Il tutto, ovviamente, passando dal gigante, che rimane la disciplina di partenza per sviluppare tutto il resto”.

Foto: LaPresse

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