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Tennis, Adriano Panatta: “Sinner vincerà, state tranquilli. Ha ancora il fisico di un ragazzo, ma è migliorato”

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Si è fermato sul più bello Jannik Sinner nel Masters1000 di Miami. Sul cemento della Florida l’azzurro è stato sconfitto in Finale dal russo Daniil Medvedev, che così ha ottenuto negli scontri diretti il sesto successo in altrettanti incontri con il nostro portacolori. Una partita nella quale è stato fin da subito evidente che l’altoatesino non stesse nelle medesime condizioni fisiche come contro il bulgaro Grigor Dimitrov, il russo Andrey Rublev e soprattutto in semifinale contro lo spagnolo Carlos Alcaraz (n.1 del mondo la settimana passata e n.2 da oggi).

Come ammesso da Sinner stesso al termine della Finale, la forma non era quella dei giorni migliori e probabilmente la ragione la si può ricercare in quello che è costato battere il funambolico iberico nel penultimo atto. Un fattore da valutare in prospettiva Slam, essendo quella una competizione molto logorante fisicamente e mentalmente.

Ad analizzare la situazione, ai microfoni della Domenica Sportiva su Rai2, è stato Adriano Panatta, ex grandissimo tennista, capace di vincere il Roland Garros nel 1976 e in quello stesso anno di conquistare il titolo a Roma e di dare un contributo importante alla vittoria della Coppa Davis.

Non era lo stesso giocatore che aveva affrontato Alcaraz, era più stanco e le gambe non giravano come al solito. Del resto, sono match molto duri che lasciano il segno. Lui non è ancora un tennista formato fisicamente al 100%, è ancora un ragazzo, non un uomo. Sicuramente, è molto migliorato, ha messo su quattro/cinque chili di muscoli, ma non ha ancora quella esperienza e preparazione per giocare sempre a un certo livello. Lui è un ragazzo straordinario, molto forte dal punto di vista tecnico e mentale, però non è ancora come Medvedev e Djokovic“, le parole di Panatta.

Sulle caratteristiche e sulle possibilità dell’azzurro, Adriano ha aggiunto altro: “Credo che lui possa giocare bene dappertutto, su qualunque superficie, perché ha migliorato certi aspetti del gioco. Ha ancora alcune cose da imparare, per sua fortuna, sulla terra battuta dove il punto è più elaborato, la palla corta si usa un po’ di più e dove si scivola. Io lo voglio vedere negli Slam, perché tutti aspettiamo che vinca un torneo di questa tipologia. Vincerà sicuramente un 1000, prima o poi, tranquilli eh…Nei Major bisogna vedere se due settimane, tre set su cinque, riesce a gestirle fisicamente. Bisogna essere belli tosti, lui lo è, però in quei tornei lì è un altro sport“.

Foto: LaPresse

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