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Tennis, Ambesi: “Sinner divisivo per colpa della stampa. Ricorda Deborah Compagnoni per umiltà”

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Jannik Sinner sta diventando ormai un fenomeno nazionale. Il ragazzo altoatesino, grazie ai suoi risultati, sta facendo avvicinare sempre più persone al tennis, che sta vivendo una vera e propria età dell’oro negli ultimi anni. Ma, nonostante stia scalando sempre più le classifiche internazionali e si stia imponendo come uno dei giocatori più forte del panorama mondiale, c’è chi storce il naso per la mancanza di una vittoria ‘di grido’, non arrivata nemmeno a Montecarlo.

Infatti le opinioni sull’attuale numero 8 del mondo sono alquanto contrastanti, tra chi lo vede come un protagonista di questo sport negli anni a venire e chi invece non si fida del suo talento, già etichettandolo come un giocatore che non riuscirà a toccare determinate vette. Questo argomento è stato il primo spunto di discussione della trasmissione Sportinmedia2u, condotta da Simone Salvador dove viene sviscerato il comportamento degli addetti ai lavori. Ai suoi microfoni è arrivato Massimiliano Ambesi, giornalista di Eurosport che non fa parte della redazione tennistica, ma che offre un punto di vista interessare da sviscerare.

Su di lui è un discorso lungo e complesso – afferma Ambesi –  Sui social mi sono ritrovato una marea di interventi su Jannik e la cosa mi ha fatto piacere, quando un italiano genera così seguito è positivo per il movimento sportivo. Poi ho letto i messaggi, trovando posizioni contrapposte a livello da bianco e nero, anche tra gli addetti ai lavori, tra chi lo definisce freddo come il ghiaccio e chi lo reputa incapace di gestire l’ultimo punto, chi lo definisce un fuoriclasse e chi un perdente. Non è possibile che non esistano le mezze misure, ma non è il modo di affrontare il discorso. Sono un po’ spiazzato, la conseguenza è che l’atleta diventa divisivo“.

Suo malgrado, Sinner è davvero diventato divisivo con due scuole di pensiero che più differenti non possono essere. Ma Ambesi non capisce come sia possibile, da quanto ha potuto carpire dalle interviste all’altoatesino: “Io posso dare un giudizio non tecnico ma emotivo su di lui, ho ascoltato le sue interviste e non è quella tipologia di carattere. Dal mio punto di vista mi ricorda molto Deborah Compagnoni, nel non alzare mai i toni e rimanere sempre umile. Un personaggio del genere non può essere divisivo, se lo è diventato è colpa della stampa. Cercherei di abbassare l’asticella e valutare il percorso del ragazzo serenamente, con più equilibrio“.

Un discorso, quello del poco equilibrio della stampa specializzata, che può riflettersi anche su altri discorsi. Rimanendo su Jannik, viene sottolineato il titolo della Gazzetta dello Sport, in cui, dopo il ko con Rune a Montecarlo, intitolava ‘sfuma anche questa occasione’ :”Sono battaglie che ho sempre combattuto. Nel caso di Sinner, come fai a dire di un ventunenne qualcosa del genere, ne potrà avere tantissime nel prossimo futuro, al di là di incidenti di percorso. A volte rimango perplesso, perché il giornalista sembra pretendere tutto e subito, ma questo esiste in pochissimi casi. Esistono avversari, circostanze che ti penalizzano che vanno analizzate. Mi viene da pensare che il ragazzo, per l’opinione popolare, dovrà completare il Grande Slam. Ma credo si stia sbagliando: capisco che generare hype fa interessare la gente, ma credo che il percorso di un atleta vada affrontato con più equilibrio. Poi può vincere anche il Roland Garros, non è un’ipotesi remota, ma ci vogliono vari fattori“.

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Foto: LaPresse

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