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Tennis, Puppo: “Jannik Sinner lo chiamano ‘tedeschino’: c’è ignoranza. È pronto per grandi traguardi”

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Il tennis italiano sta vivendo un momento eccellente in termini di risultati grazie soprattutto a Jannik Sinner (numero 8 al mondo, reduce da due semifinali e una finale a liverllo di Masters 1000) e a Lorenzo Musetti (numero 18 del ranking ATP, capace recentemente di battere Novak Djokovic a Montecarlo e di tenere testa a Stefanos Tsitsipas nella semifinale di Barcellona). Il tutto con la speranza che Matteo Berrettini possa recuperare la forma dei giorni migliori, quella con cui raggiunse la finale a Wimbledon un paio di anni fa.

Dario Puppo, apprezzato giornalista di Eurosport, ha analizzato la situazione nell’ultima puntata di Tennismania, trasmissione di Sport2u, la web tv di OA Sport. Il primo passaggio è sulla rivalità sempre più intensa tra Sinner e lo spagnolo Carlos Alcaraz: “Una rivalità nel tennis non è una corsa da mezzofondo, non è un 1500 metri, ma neanche un 10.000 metri. È una Maratona. Il Campione Olimpico di Rio 2016 di decathlon ha dichiarato che uno sport simile al suo è il tennis: mentre tu giochi e ti alleni, devi anche fare andare il cervello durante la partita e appena dopo. Il concetto di fare-pensare è fondamentale e questo è l’argomento che chiama al dibattito su Sinner“.

Ci si riallaccia a quanto successo nell’ultima settimana: “Adesso c’è stata la contestazione sul fatto che non dovesse andare a Barcellona. Secondo me, invece, superato lo scoglio del derby con Musetti a Montecarlo, era concentrato su quel torneo e poi aveva in mente Madrid e Roma. Però poi ero iscritto a Barcellona, poteva cancellarsi e non pagava di certo una multa. Dopo aver perso con Rune a Montecarlo ha deciso di andare a Barcellona perché era convinto di poter fare ancora qualcosa di buono e perché gradisce il torneo, ma poi non si è sentito tanto bene. A Madrid aveva già deciso di non andare e questa è la dimostrazione che sta facendo bene: non insegue più il calendario e la forma come nella passata stagione, ma fa un’altra cosa ovvero impostare tutto il lavoro su quello che sono gli obiettivi. A Madrid è tra l’altro la prima volta che ci sono così tante defezioni: di fatto è un torneo declassato, è poco più di un 500 onestamente“.

I prossimi due mesi e mezzo saranno molto importanti per Jannik Sinner, come ha voluto puntualizzare Dario Puppo: “Quello che c’è tra Parigi e Wimbledon a lui interessa tanto, andrà a fare i tornei tedeschi dove è molto richiesto, il pubblico tedesco lo vuole vedere e lui è interessato ad avere una stagione sull’erba più allungata, anche per preparare Wimbledon. La decisione di saltare Madrid è giusta, anche se è vero che resta uno ‘zero’ nel tabellino“.

Si passa poi a Lorenzo Musetti, che ha perso il quarto di finale contro Jannik Sinner a Montecarlo dopo aver sconfitto Djokovic e che poi ha tenuto testa a Stefanos Tsitsipas nella semifinale di Barcellona dopo aver goduto del forfait dell’altoatesino: “Musetti se l’è giocata contro Tsitsipas: ho sentito chiavi di lettura che dicevano che poteva perdere in due set, invece per me poteva vincere in due. I tempi di gioco di Musetti danno tanto fastidio a quasi tutti i giocatori. Alcuni sono di una categoria superiore come Alcaraz e Djokovic (al meglio), anche Rune e Sinner possono essere avversari duri per Musetti sulla terra rossa. Musetti ha quasi rischiato di battere due top-5 in due tornei di fila“.

Un ultimo ritorno su Jannik Sinner:Andando a Barcellona ha vinto 26 partite e ne ha perse 6 in stagione. A 21 anni, nel terzo millennio, ci sono riusciti pochi: Murray, Djokovic e Hewitt. Sinner è pronto a qualcosa di importante. Poi ci può essere qualcosa che lo ferma o un tabellone meno semplice. Non si deve fare il paragone con Alcaraz perché quest’ultimo non sta sbagliando un colpo, però… Djokovic ha vinto 14 titoli dopo il Covid, Medvedev 12, Rublev 9, Ruud 9, Alcaraz 9, Sinner 7, Tsitsipas e Auger-Aliassime sono a 4 con Fritz. Questo è importante perché le due stelle emergenti come Alcaraz e Rune sono arrivate nel momento perfetto del tennis, mentre Sinner no perché ha vinto le Next Gen ATP Finals e poi c’è stato il Covid“.

Finale scoppiettante, in cui si è parlato dell’essere divisivo di Jannik Sinner su cui si era soffermato il collega Massimiliano Ambesi: “L’Italia è divisiva, sono gli italiani a esserlo. Tutti i grossi argomenti sono divisivi. Sinner è divisivo per il suo cognome, come Dorothea Wierer: in alcune redazioni chiedono ‘ma cos’è, una birra?’. Non è tanto simpatico il cognome non italiano (facendo il segno delle virgolette, n.d.r.). Poi alcuni campioni del passato sbagliavano dicendo ‘il tedeschino, l’austriaco’: sono cose che non esistono, fanno parte dell’ignoranza. Poi c’è un altro problema, perché il tennis stesso è divisivo: Djokovic, Federer, Nadal quando giocavano dividevano, anche quando giocavano contro gli italiani. Sinner è divisivo per il gioco, non a tutti piace il suo modo di giocare e pensano “ah, c’è Musetti”. Ma perché fare questi discorsi? Vanno benissimo tutti e due, pure Berrettini. Non abbiamo mai avuto giocatori come Sinner e Berrettini capaci di giocare su tutti le superfici e Musetti incanta. In Italia dovremo goderci la possibilità di sfidare i big, Sinner è lì con loro, Musetti può arrivarci, mi auguro che torni Berrettini“.

Dario Puppo ha poi proseguito:Ambesi ha parlato di Deborah Compagnoni paragonandola con Sinner. Secondo me c’è una differenza: Deborah ha un cognome da montagna che richiama anche qualcosa di importante fatto sull’Himalaya, poi sciava da dio, con grande tecnica come piace a noi italiani. Jannik non ha uno stile così che ti impatta, non ha uno stile classico, ma chi se ne frega. Deborah non era sotto i riflettori soltanto lei, c’era anche Isolde Kostner e poi c’era soprattutto Tomba, che divideva ed era super mainstream, un po’ come Sinner. Purtroppo siamo noi italiani che siamo così. Ha ragione Ambesi a dire che ci vuole più competenza, facendo riferimenti giusti con il passato, con statistiche che devono nascere dalla curiosità”. Di seguito il VIDEO completo dell’ultima puntata di Tennismania con Dario Puppo.

VIDEO TENNISMANIA CON DARIO PUPPO

Foto: Lapresse

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