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Tennis, Juan Carlos Ferrero su Carlos Alcaraz: “Esprime un gioco eccellente, ma ha ancora ampi margini di miglioramento”
Un inizio di stagione tra luci e ombre quello di Carlos Alcaraz. Il funambolico spagnolo si è messo in evidenza, avendo conquistato il prestigioso Masters1000 di Indian Wells e l’ATP250 di Buenos Aires (Argentina), ma ha dovuto fare i conti con una serie di infortuni che l’hanno costretto a qualche stop di troppo.
Come è noto, l’iberico ha dovuto chiudere il 2022 anzitempo per uno strappo agli addominali, rinunciando alle ATP Finals di Torino e alle Finali di Coppa Davis. A seguire ci sono stati altri problemi fisici che l’hanno obbligato a non prendere parte agli Australian Open, all’ATP500 di Acapulco e ora al Masters1000 di Montecarlo. Un tennis molto esigente il suo, che però gli ha permesso di raggiungere traguardi importantissimi: gli US Open l’anno scorso e ben tre 1000 (Indian Wells, Miami e Madrid) in carriera.
Un percorso, comunque, in evoluzione, come sottolineato in un’intervista concessa a Tennis Majors dal coach di Carlitos, Juan Carlos Ferrero: “Ha ancora 19 anni, sta esprimendo un livello eccellente, ma ovviamente non è al 100%. Un tennista deve sempre migliorare e Carlos lo farà sicuramente“, ha precisato Ferrero.
“Nella sua preparazione prende ispirazione dai migliori, ispirandosi in alcuni aspetti tecnici a Roger Federer e cercando di replicare la mentalità di Rafael Nadal in campo. Ha dovuto un po’ subire in passato i continui confronti con Rafa e non era semplice da gestire. Tuttavia, lui è un ragazzo che ha ambizioni importanti e pensa sempre in grande. Lo si capisce dal modo che ha di allenarsi ed è da queste cose che si comprende quanto sia speciale“, la conclusione del tecnico spagnolo.
A questo punto vedremo quanto Alcaraz tornerà in campo. Si può immaginare un ritorno sulla terra rossa di Barcellona (Spagna), dove difende il titolo conquistato l’anno scorso. Un torneo nel quale sono previste le presenze di altri grandissimi giocatori come Nadal e il russo Daniil Medvedev, senza dimenticare degli azzurri Jannik Sinner e Lorenzo Musetti.
Foto: LaPresse