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Tennis, la crescita di Jannik Sinner nel 2023: quattro top-10 sconfitti nel primo trimestre stagionale

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Jannik Sinner

Un cambio di tendenza. Spesso si è detto e si è scritto della difficoltà di Jannik Sinner nel conquistare vittorie contro i tennisti di primissima fascia e, dando uno sguardo solo al 2022 il bilancio contro i top-10 era di 3 vittorie e nove sconfitte. Nella stagione corrente, pur ancora “giovane”, sembra che un trend diverso si stia verificando e questo è frutto della crescita nel gioco dell’altoatesino, più forte fisicamente e capace di attuare anche alcune variazioni in più.

Alla prova dei fatti, Sinner ha vinto 4 partite e perse 3 contro i giocatori appartenenti al gruppo dei migliori dieci del ranking ATP, conquistando successi prestigiosi contro tennisti di un certo livello, uno dei quali Carlos Alcaraz (n.1 del mondo nella settimana di Miami e da lunedì n.2). A cadere sotto i colpi dell’altoatesino sono stati anche Stefanos Tsitsipas (n.3 ATP) a Rotterdam, Taylor Fritz (n.10 attuale e n.5 nel momento del confronto) a Indian Wells e Andrey Rublev a Miami (n.6 ATP).

VITTORIE JANNIK SINNER CONTRO TOP-10

  • Sinner b. Stefanos Tsitsipas [GRE] 6-4 6-3 a Rotterdam
  • Sinner b. Taylor Fritz [USA] 6-4 4-6 6-4 a Indian Wells (campione 2022)
  • Sinner b. Andrey Rublev [RUS] 6-2 6-4 a Miami
  • Sinner b. Carlos Alcaraz [ESP] 6-7(4) 6-4 6-2 a Miami (campione 2022)

Indubbiamente, Daniil Medvedev, incontrato in Olanda e in Florida, per varie ragioni ha ancora i crismi del tabù, mentre con Tsitsipas e Alcaraz il bilancio annuale è di 1-1, vista l’affermazione del greco agli Australian Open e il successo dell’iberico a Indian Wells.

E’ altrettanto chiaro che Sinner non sia ancora riuscito a conquistare un titolo 1000 e questo, per un tennista delle sue ambizioni, è una grossa mancanza, ma parlando di un giocatore in grande evoluzione c’è la convinzione, da parte anche dei rivali, che sia solo una questione di tempo. Da questo punto di vista, la statistica degli scontri diretti di questo 2023 rappresenta una discontinuità rispetto al passato.

Foto: LaPresse

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