Senza categoria
Tennis, Matteo Berrettini: “Fatico a rispondere a chi crede che la mia relazione sia un ostacolo per il mio lavoro”
L’obiettivo è chiaro: riprendere il filo del discorso interrotto. Il 2023 per Matteo Berrettini ha i chiari connotati con il segno “-“. La sconfitta subìta a Melbourne, per mano di Andy Murray, è stata quella che ha un po’ inaugurato questo periodo negativo, in cui anche il problema fisico di Acapulco (Messico) non ha aiutato di certo.
In cerca delle giuste sensazioni il romano e, con questo spirito, si cimenterà nel Masters1000 di Montecarlo, che inizierà da domani. L’azzurro affronterà l’americano Maxime Cressy, non un grandissimo terraiolo, ma un giocatore da temere perché con le sue combinazioni servizio-dritto è assai difficile trovare ritmo.
Da capire se il Berrettini attuale ne sarà capace. Ai microfoni di Sky Sport, l’azzurro ha parlato degli aspetti meramente agonistici, in primis: “Credo di essere sempre lo stesso giocatore, la stessa persona, ma sono in un momento della mia carriera diverso e sto anche imparando da quello che sta succedendo. Negli ultimi anni sono sempre andato a seimila, ho giocato tantissime partite e purtroppo ho subito molti infortuni. Ho pagato il prezzo di questo tran tran, sto mettendo dentro molto lavoro per giocare più partite possibili. Questo è un torneo a cui tengo particolarmente, ho la fiducia di risentire le stesse sensazioni di qualche tempo fa“.
In secondo luogo, un pensiero molto spontaneo sulle critiche legate alla propria relazione con la soubrette Melissa Satta: “Mi fa sorridere, da una parte è positivo perché significa che il tennis è tra gli sport più seguiti in Italia. Ne parlano tutti e mi vedono in giro. Sul fidanzamento faccio fatica a rispondere, non riesco a concepire come una relazione possa permetterti di non fare il tuo lavoro, ma la gente parla. Viviamo nell’era dei social, in cui tutti possono dire tutto e mi sembra come se si fosse persa l’educazione generale. Io alla fine però sono felice, è questo quello che conta“.
Foto: LaPresse