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Tennis, Petra Kvitova dura su russi e bielorussi: “Non dovrebbero giocare a Wimbledon”

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Petra Kvitova è riuscita a conquistare la prima finale della sua lunga carriera a Miami. Dopo tanti successi e qualche anno in cui è rimasta un po’ in disparte, ha l’opportunità di poter tornare in top 10 per la prima volta da settembre 2021 e potrebbe riprendersi un titolo 1000 dopo cinque anni. A contrastarla sarà la kazaka Elena Rybakina. 

Credo di aver giocato bene già ad Indian Wells. Perdere lì ai quarti mi ha fatto male, è stata una partita molto dura contro Sakkari. Quando sono arrivata qui stavo un po’ meglio e mi sono sentita bene in campo. Le condizioni non sono uguali alla California, ma qui mi piace di più. Il campo è più veloce e le palle viaggiano, il mio servizio sta funzionando bene“.

La ceca è stata interpellata su una questione alquanto spinosa, riguardante la decisione di Wimbledon di reintegrare i tennisti russi e bielorussi: “Ho sempre espresso la mia posizione contro la guerra. Sicuramente sono più preoccupata per il popolo ed i giocatori ucraini. Mi rendo conto che l’0anno scorso Wimbledon ha avuto un momento difficile con la rimozione dei punti per via dell’esclusione di russi e bielorussi. Ma ho apprezzato molto la scelta dell’anno scorso, penso che non dovrebbero annessi, nemmeno alle Olimpiadi che esistono come simbolo contro la guerra. Su questo sono dalla parte dell’Ucraina“.

Senza peli sulla lingua dunque Petra Kvitova, che non reputa giusta dunque la scelta di Wimbledon di far giocare giocatori russi e bielorussi dopo l’assenza del 2022.

Foto: LaPresse

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