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Atletica, Lorenzo Patta: “Condizionato dagli infortuni, punto ai 200. Abbiamo un obiettivo per i Mondiali”

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Uno degli artefici di una delle più grandi imprese dello sport italiano. Questo è Lorenzo Patta, frazionista nella staffetta 4×100 vincitrice dell’oro olimpico a Tokyo 2020. Il sardo si è raccontato in un’intervista alla nostra TV Sport2U, nell’ambito della rubrica Sprint2U.

Gli inizi della sua carriera: “Ho iniziato a fare sport con il calcio intorno ai cinque/sei anni nel campetto di periferia. Poi verso i sedici anni, con le gare studentesche, ho visto che i risultati arrivavano e il mio professore insieme al mio allenatore mi ha quasi costretto a cominciare a fare atletica. All’inizio ero un po’ scettico, non volevo mai lasciare i miei compagni di squadra. Poi ho provato, mi è piaciuto e da quel giorno sono sempre in campo. Con l’atletica si comincia ad avere i primi risultati intorno ai diciotto anni, secondo me quella è l’età giusta per maturare“.

La svolta a Savona due anni fa: “La gara di Savona del 2021 è stata davvero la svolta, quando ho fatto 10.13. Quella gara mi ha dato una grande consapevolezza in me stesso. E’ stata una sorpresa, non pensavo di fare quel tempo in quel momento. Avevo già iniziato a pensare che il posto in staffetta poteva essere mio, finché è arrivato quel giorno a Tokyo quando il professor Di Mulo ha detto che avrei corso io“.

Sulle emozioni che si porta dietro dalle Olimpiadi: “Quando ho iniziato l’obiettivo che mi ero posto era quello di partecipare alle Olimpiadi, quindi già era una grandissima emozione. L’unico rimpianto era il fatto che non ci fosse pubblico, quindi l’ho vissuta diversamente da altri che avevano fatto altre Olimpiadi. Le emozioni sono tantissime e grandissime nel rivedere quei momenti. Non sapremo mai se l’assenza di pubblico mi abbia tolto pressione oppure mi avrebbe data maggiore carica. Visto com’è andata è meglio così. In ogni caso è un’Olimpiade e pensare di avere un oro al collo è ancora incredibile“.

I tanti infortuni stanno frenando la sua carriera: “Cerchiamo di centellinare al massimo gare e allenamenti: solo gare giuste per arrivare alla condizione ideale. Non è possibile gareggiare ogni giorno ed è fondamentale preservarsi per gli infortuni: io sono un po’ fragile, l’infortunio è sempre dietro l’angolo. Infortuni gravissimi non ne ho mai avuti, al massimo ho avuto uno strappo ai Campionati italiani indoor nel 2018. Ogni stagione succede sempre qualcosa, agli Europei 2019 sono riuscito a fare solo la staffetta. Nel 2021 agli Europei Under 23 avrei potuto dire la mia, ma alla fine sono arrivato meglio alle Olimpiadi. E’ stata una scelta saggia“.

Il cambiamento di dimensione dopo l’oro di Tokyo: “Dopo il 6 agosto 2021 la mia vita sportiva non è cambiata più di tanto: mi alleno sempre nello stesso posto, con lo stesso allenatore. Magari qualche autografo e qualche foto in più, ma la mia vita è la stessa di prima. Adesso ho più consapevolezza in me stesso“.

La predilezione per i 200 metri: “I 200 metri sono stati sempre la mia gara preferita, mi piace correre in curva e penso di correrla bene. Il primo titolo italiano è arrivato lì. Purtroppo anche l’anno scorso stavamo preparando i 200 e ho avuto un contrattempo e mi sono dovuto fermare: è una preparazione più complessa rispetto a quella dei 100. Spero di riuscire a fare almeno un paio di uscite quest’anno, ma la preparazione vera è per l’anno prossimo. A dicembre mi sono lesionato un legamento della caviglia, adesso è andato tutto liscio e incrociamo le dita“.

La situazione della staffetta 4×100: “38.38 a Firenze in staffetta, ma pensavamo in qualcosina di meno, sui 38.10/38.20. Ma essendo alla prima uscita è un tempo che ci può stare: non tutti eravamo in condizione di spingere forte. Adesso puntiamo verso il 9 giugno a Parigi. Per i Mondiali l’obiettivo della 4×100 sarà almeno raggiungere la finale. Non ci mettiamo dei limiti, quello che viene fuori ci prendiamo. L’obiettivo primario intanto sarà quello di qualificarci, dobbiamo correre forte a Parigi, sperando che basti quel tempo per andare a Budapest. Non ci sarà Jacobs, ma abbiamo dimostrato di poter andare forte anche senza di lui“.

Sulla gara di oggi a Savona: “A Savona si corre contro se stessi: è la prima gara dell’anno, il primo avversario è il cronometro. Ci saranno diversi atleti fortissimi, ma io corro contro me stesso per abbattere il personale del 2021: i test in allenamento sono stati abbastanza buoni“.

Di seguito la video intervista integrale a Lorenzo Patta, nell’ultima puntata di Sprint2U:

VIDEO INTERVISTA LORENZO PATTA

Foto: Colombo/FIDAL

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