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Atletica, Parcesepe: “Mai visto uno allenarsi come Stano. Insieme a Palmisano coppia da sogno nella mista”

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L’Italia della marcia mette in archivio la Coppa Europa 2023 disputata a Podebrady (Repubblica Ceca) con una serie di risultati davvero di altissimo livello. Momento ideale, quindi, per fare il punto della situazione sul movimento nel suo complesso assieme a Patrizio “Patrick” Parcesepe, allenatore di Massimo Stano e Antonella Palmisano ospite nell’ultima puntata di “Athletics2u” di Sport2u, in collaborazione con OA Sport.

I risultati degli Europei a squadre hanno visto il successo di Fortunato, il secondo posto di Palmisano ed il terzo di Stano, senza dimenticare l’oro a squadre nella 20 km e l’argento nella 35. Come si può valutare un bottino simile?

“Davvero un grandissimo risultato per tutta la squadra. Complimenti ai responsabili della Federazione che hanno allestito questo gruppo; a noi allenatori non rimane che dare il nostro contributo con gli atleti. Chi coordina ci ha permesso di ottenere un bottino simile. In gare simili è importante la prestazione individuale, ma è comunque un Europeo a squadre, per cui ci dà il senso del movimento di un Paese nel suo complesso. Nel nostro caso abbiamo ottenuto ottimi risultati sia a livello assoluto sia a livello giovanile. Ma, come dico sempre, guai a dormire sugli allori”. 

Passando agli atleti. Quanto fatto da Antonella Palmisano come si può valutare?

“Rivedere Antonella là davanti a tutte è stata una grande emozione perchè so da dove arriva. Viene da mesi di sofferenza, ansia e preoccupazioni. Ad essere sincero non eravamo sicuri che avremmo potuto ottenere un grande risultato, però lei è una vera agonista. Io la definisco una ‘animale da gara’ per eccellenza. Sa sempre trasformarsi e ci regala cose che, prima del via, non erano pensabili. Nei giorni precedenti avevamo parlato della gara, io le avevo dato una mia idea, ma sempre con la massima libertà. Devo dire che è stata bravissima a dosare il proprio ritmo”. 

Un traguardo che assume un valore ancor più particolare nel suo caso?

“Ha vissuto tanti mesi complicati. Non sapeva nemmeno se sarebbe stata in grado di continuare nella sua carriera prima di operarsi. Non riusciva a completare un ciclo di lavoro degno di questo nome. Dopo l’intervento ha vissuto una lunga riabilitazione che ha effettuato nel migliore dei modi, ma a livelli blandi. Quando è tornata a fare sul serio è riaffiorato qualche problema, per cui di nuovo dottori e infiltrazioni per lei. Tante ansie e paure dovute alla perdita di sensibilità alla gamba. Ora, come si è visto, le cose stanno andando nella direzione giusta”. 

Passiamo a Massimo Stano. Come si può giudicare la sua gara?

“Diciamo che arriva da un periodo di lavoro incredibile. Nella mia esperienza non ho mai visto nessuno allenarsi così tanto. L’abbiamo fatto per capire se questa mole di lavoro fosse entrata nelle sue corde e la gara per vedere quali fossero i suoi limiti attuali. A quanto pare, quindi, arriviamo al 12° chilometro. Ha ancora tanto da mettere nelle gambe”. 

A questo punto punterà ai 20 e 35 km a Parigi 2024?

“Quella era l’idea originaria di tutta la programmazione. Tra l’altro me l’ha chiesto lui, non l’ho proposto io. Un atleta simile va assecondato, non ha certo bisogno di imposizioni. Gli obiettivi li deve sentire lui. Ad ogni modo non sarà facile correre due prove simili in una settimana, ma lui ci vuole provare. Grandi atleti, grandi obiettivi”.

Quale sarà la tabella di marcia in vista dei prossimi mesi?

“Avremo un doppio raduno a Roccaraso. Inizieremo il 5 giugno con i primi 20 giorni di lavoro a 1.300 metri, quindi torneremo a Ostia, dove ci alleniamo di solito, per due settimane, quindi di nuovo a Roccaraso per altri 20 giorni”. 

Ultima battuta sulla staffetta mista che vivremo a Parigi, una novità che ha molte sfaccettature?

“Sinceramente il format mi lascia perplesso, parlando della specialità in generale. Io arrivo da una vecchia generazione e penso che sia la lunga distanza il cuore di questo sport, la vera filosofia. Ad ogni modo mi attengo alle regole e stiamo ragionando sul da farsi. Ovviamente per me una staffetta Stano-Palmisano sarebbe un sogno, ma deciderà la Federazione. Troppe modifiche a questa disciplina? Più che altro critico la tempistica. Comunicarlo a 14 mesi dai Giochi è un danno per noi e per gli atleti. La affronteremo alla cieca”.

LA VIDEO-INTERVISTA A PATRIZIO PARCESEPE 

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