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ATP Roma, Puppo: “A Sinner mancano alcune cose. La mia griglia di partenza per il Roland Garros”

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Gli Internazionali d’Italia 2023 di tennis stanno monopolizzando la scena e comprendere come andrà a finire non è semplice. L’uscita di scena di Carlos Alcaraz, da lunedì n.1 del mondo, non faceva parte delle previsioni e giocatori inaspettati, come l’ungherese Fabian Marozsan, sono riusciti a far saltare il banco, mentre altri come il russo Alexander Shevchenko si sono messi in particolare luce, in riferimento alla sfida del 22enne nativo di Rostov sul Don contro Jannik Sinner.

L’altoatesino, da par suo, ha guadagnato l’accesso agli ottavi di finale e ci si chiede cosa debba fare per essere a livello dei migliori sia dal punto di vista tecnico che mentale, perché il sogno è quello di arrivare fino in fondo, senza dimenticare che il vero traguardo sarà il Roland Garros. Sono stati analizzati tutti questi aspetti nell’ultima puntata di Sport&Go2U, in onda su Sport2U e in collaborazione con OA Sport, condotta da Giandomenico Tiseo e con ospite Dario Puppo, giornalista/telecronista di Eurosport.

COLPO GOBBO DI MAROZSAN – Il primo tema, inevitabilmente, ha riguardato il sorprendente tennista magiaro, giustiziere di Alcaraz: “Marozsan non lo conoscevo e, pur cercando, non ho trovato appigli che potessero giustificare la portata della prestazione contro Alcaraz. La cosa straordinaria è nel suo percorso e sicuramente ce lo ricorderemo. Roma, come anche Madrid visti i tabelloni e i giorni di gioco, si può equiparare a uno Slam e l’ungherese obiettivamente nessuno sapeva chi fosse”.

MAROZSAN E SHEVCHENKO, METEORE O ALTRO? – Secondo argomento, la constatazione di come il gruppo delle “nuove proposte” si stia allargando a tennisti, non così precoci, ma che trovano l’ordine delle cose e lo stanno dimostrando. L’esempio è quello dell’ungherese e del russo e il pensiero di Puppo è il seguente: “Dopo la partita, ho fatto notare che Marozsan ha chiuso sei turni di servizio a zero e fare questo ad Alcaraz è fantascienza. L’ha fatto quattro volte nei primi sei turni in battuta e il break nel primo set l’ha ottenuto a zero. Questi dati mi hanno colpito. Probabilmente non era un Alcaraz al top, però a mio parere l’ungherese ha avuto un rendimento ancor più convincente del russo ed è stata impressionante anche la sua reazione, chiudendo il match e non facendo quasi una piega. Shevchenko ha performato più dei suoi attuali livelli, può essere che diventi un campione, ma non so cosa succederà all’ungherese a questo punto“.

SINNER E I SUOI LIMITI ATTUALI – Analisi su Jannik Sinner e sugli aspetti critici del suo gioco, specie in alcune situazioni come quelle del match serale contro Shevchenko, vinto a fatica dall’italiano in tre set: “Mancano ancora alcune cose a Sinner, soprattutto quando si presentano situazioni difficili. Lui è bravo a difendersi, ma al cospetto di giocatori come lo stesso Shevchenko, bisogna un po’ mischiare le carte. Lui non l’ha fatto quando si è trovato più in difficoltà, continuando a dare una palla a cui l’avversario poteva appoggiarsi, tenendo conto che contro il russo ha giocato anche corto. Non è un caso che tutti vogliano allenarsi con Jannik perché lui ha una palla di un certo tipo che un po’ ti può aiutare. Ovviamente, quando lui innesta quella velocità e quel cambio di ritmo, con entrambi i colpi a rimbalzo, è devastante. Se però il campo ti rallenta, devi anche capire come fare per mettere in difficoltà il rivale. Ci vuole esperienza e io ribadisco un concetto: un ragazzo come lui, che ha iniziato con il tennis a 13 anni in maniera importante, deve rincorrere l’esperienza, come sta già facendo“.

PERSONALITÀ DI SINNER – Sono ancora negli occhi le immagini del giocatore italiano un po’ a disagio quando l’atmosfera si scalda, come a Montecarlo contro Rune, una situazione che magari potrebbe presentarsi a Roma o in futuro. La posizione di Puppo è chiara: “Uno degli aspetti che apprezzo maggiormente di Sinner è proprio nel modo che ha lui di affrontare la situazione in un contesto caldo, per il modo che ha di comportarsi, mai sopra le righe. Certo Jannik è un po’ ‘ingenuo’ in alcune circostanze e Rune magari ci sguazza bene in un contesto caotico, ma in generale sono convinto che prima o poi prenderà una bella legnata“.

IL FUTURO DI NADAL – Tanti punti interrogativi su quello che farà il fuoriclasse nativo di Manacor e sulla sua presenza o meno a Parigi: “Per quanto mi riguarda, finché non lo battono nel suo fortino, lui può andare lì in ciabatte e poi vediamo. Ovvio che il problema non l’ha risolto nei tempi previsti. Se è riuscito a vincere il Roland Garros nel 2022 in quelle condizioni, Nadal è nel pieno diritto di andare lì e capire cosa succede. E’ molto vicino il confine tra uscire dai 100 e fare una cosa incredibile. Trovo sia molto affascinante, se non è arrivata una certa comunicazione è perché sta facendo di tutto per esserci e credo ci sarà“.

LA GRIGLIA DI PARTENZA DEL ROLAND GARROS – Si è chiuso il tutto con i favoriti per la vittoria a Parigi: “Alcaraz può presentarsi preparato e al meglio, a seguire Djokovic, in terza posizione Nadal, e in quarta direi Tsitsipas, Rune e Sinner“.

VIDEO INTERVISTA DARIO PUPPO

Foto: LaPresse

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