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Boxe, Aziz Abbes Mouhiidine dà una lezione a Oralbay e convince una giuria non all’altezza

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Aziz Abbes Mouhiidine ha esordito con una vittoria ai Mondiali 2023 di boxe, in corso di svolgimento sul ring di Tashkent (Uzbekistan). Il pugile campano ha sconfitto nitidamente il fastidioso e rognoso kazako Aibek Oralbay nei sedicesimi di finale della categoria fino a 92 kg, ma i cartellini riportano una discutibile e decisamente non condivisibile affermazione per split decision (4-0: tre 30-27, un 29-28, un 28-28). Un verdetto non unanime che non rispecchia l’andamento di un match dominato in lungo e in largo dal nostro peso massimo: l’azzurro ha giganteggiato in maniera perentoria e ha soppiantato un rivale inferiore di almeno due gradini.

Il giudice giordano sembra avere visto totalmente un altro incontro: assegna le prime due riprese al kazako, poi prova a riequilibrare le cose con un 10-8 nel terzo round in favore del Campione d’Europa e ne esce un 28-28 davvero farsesco. Il giudice azero ha premiato Oralbay nel parziale centrale, quello dove la supremazia del 24enne ha raggiunto il suo acme. Decisioni incomprensibili e inverosimili, frutte di giurie che fanno sempre più storcere il naso anche in vista delle Olimpiadi di Parigi 2024, dove il pugilato potrebbe essere alla sua ultima apparizione a cinque cerchi.

Aziz Abbes Mouhiidine si è presentato a questa rassegna iridata con il chiaro obiettivo di laurearsi Campione del Mondo, dopo che due anni fa conquistò la medaglia d’argento al termine di una finale particolarmente combattuta ed equilibrata con il cubano La Cruz Peraza (il caraibico si impose di misura, lasciando qualche dubbio sull’esito di quel confronto). La sensazione è che il nostro portacolori dovrà fronteggiare non soltanto gli avversari sul ring, ma anche gli uomini in camicia bianca che fuori dalle corde impugnano taccuino e matita con fare talvolta poco professionale e corretto.

Quello odierno era un match da quintiplo 30-27, senza se e senza ma. Peccato che soltanto tre giudici (da Algeria, Argentina e Tunisia) lo abbiamo riportato nero su bianco. Il Campione d’Europa, che al termine dell’incontro si è rivolto alle telecamere con un eloquente “Forza Napoli: terzo scudetto“, è risultato impeccabile: colpiva in maniera pungente il volto e il corpo del rivale, sciorinando un eccellente destro, e poi schivava prontamente, facendo leva sulla sua proverbiale agilità di gambe e poi proseguendo nella sua azione offensiva. Un copione replicato per i tre round, con grande scioltezza.

Il kazako, supportato da un pubblico rumoroso, non faceva altro che combattere di rimessa, risultando scorretto in più circostanze tra testate e tentativi di legare. Addirittura al termine dei nove minuti ha avuto il coraggio di alzare il pugno in segno di vittoria: davvero fuori da qualsiasi contesto. Aziz Abbes Mouhiidine prosegue la propria avventura ai Mondiali e tra tre giorni tornerà sul ring per fronteggiare l’ecuadoriano Julio Cesar Castillo Torres negli ottavi di finale. Sulla carta il tabellone dovrebbe proporre la semifinale contro lo spagnolo Reyes Pla e poi l’eventuale atto conclusivo contro uno tra La Cruz e il russo Gadzhimagomedov (iridato nel 2019).

Foto: FPI

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