Calcio
Calcio, sentenza shock: 5 anni di reclusione per Armando Izzo
Cinque anni di reclusione in primo grado per concorso esterno in associazione camorristica e frode sportiva. Questa è la pesantissima sentenza emessa nella giornata odierna dalla sesta sezione penale del Tribunale di Napoli a carico di Armando Izzo, difensore attualmente in forza al Monza con il quale sta disputando una ottima stagione in Serie A.
Una pena che ha fatto sensazione nel mondo del calcio ed ancor più severa rispetto alle richieste del pubblico ministero Maurizio De Marco che, nel corso della sua requisitoria, aveva richiesto 4 anni e 10 mesi di reclusione per il giocatore. Andando nello specifico, per cosa è stato condannato il trentunenne nativo di Napoli?
Per capire meglio, bisogna tornare alla stagione 2013-2014. All’epoca Armando Izzo militava nell’Avellino nella serie cadetta e, secondo l’accusa, si sarebbe prestato ad organizzare una combine per aggiustare il risultato della partita contro il Modena, vinta poi dai gialloblù con il punteggio di 1-0.
Assieme al difensore sono stati condannati anche il cugino, Umberto Accurso, capo del clan della Vinella Grassi di Secondigliano, e Salvatore Russo, ritenuto legato allo stesso clan, entrambi ad un anno e mezzo. L’accordo illecito sarebbe stato stipulato il 14 maggio 2014, ovvero tre giorni prima dell’incontro di Modena. Oltre a questa sentenza, però, Izzo è stato assolto dall’accusa di avere commesso illeciti dello stesso tenore contestati per la partita di calcio Avellino-Reggina, disputata il 25 maggio 2014. Secondo quanto trapelato, la difesa del calciatore ha già annunciato che ricorrerà in appello.
Foto: LaPresse