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Canottaggio, Italia a Bled tra note liete e assenze. La ‘punta’ ha ancora bisogno dei suoi veterani

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Considerate le premesse, l’Italia può ritenersi moderatamente soddisfatta al termine degli Europei di canottaggio che si sono conclusi ieri a Bled (Slovenia). Tra assenze ed infortuni, la compagine azzurra non era di certo la migliore possibile, con diversi equipaggi formatisi all’ultimo momento e dunque con una amalgama tutta da costruire. In alcuni casi sono state giocoforza necessarie delle sperimentazioni. Il vero obiettivo stagionale, ovvero i Mondiali di Belgrado che assegneranno le carte olimpiche per Parigi 2024, è comunque ancora piuttosto distante (3-10 settembre), dunque non mancherà il tempo per consolidare le barche già competitive e metterci una pezza nei settori che hanno evidenziato le maggiori carenze.

Partiamo dalle note liete. Nella ‘coppia’ sono maturate due medaglie: il bronzo del quattro e l’argento del doppio. Anche in questo caso non sono mancate le difficoltà. Luca Chiumento ha accusato una sindrome influenzale che lo ha costretto a saltare batterie e recuperi, nei quali è stato sostituito dal veterano Simone Venier, salvo riuscire a rientrare per l’atto conclusivo, seppur in condizioni non ottimali. Se consideriamo che nei mesi scorsi anche il resto dell’equipaggio aveva accusato problematiche fisiche di varia natura, si comprende come il bronzo non solo sia un traguardo di valore, ma lascia presagire come il gap da Polonia ed Olanda sia tutt’altro che incolmabile per un equipaggio che rappresenta il fiore all’occhiello del canottaggio nostrano attuale.
Dopo diversi anni, inoltre, il dt Franco Cattaneo ha trovato anche la quadra per dar vita ad un doppio formidabile: l’esperto Luca Rambaldi e il giovanissimo (classe 2002) Matteo Sartori, che gareggiano insieme da gennaio, hanno messo paura persino ai fuoriclasse croati Valent e Martin Sinkovic, agguantando un argento impensabile alla vigilia. Le prospettive per costruire qualcosa di importante ci sono tutte.

Nonostante un Pietro Ruta fermato dalla mononucleosi, il doppio pesi leggeri si è confermato sul podio. Al titolare Stefano Oppo è stato affiancato Gabriel Soares, che sarebbe ingeneroso definire come un rincalzo: stiamo infatti parlando del campione del mondo in carica del singolo pl. Una coppia che ha bisogno di trovare affiatamento e limare i dettagli per mantenersi al vertice in un contesto sempre più competitivo, dove ora ai fuoriclasse irlandesi (a Bled era assente Paul O’Donovan) si sono aggiunti i rampanti e giovani svizzeri.

Le noti dolenti provengono dal settore della punta. Questi Europei hanno emesso un verdetto: al momento, senza i suoi veterani, l’Italia fatica ad essere competitiva nel 2 e nel 4 senza. Comini-Codato, seppur su buoni livelli, appaiono ancora distanti dalla zona medaglie, mentre il 4 di Covini-Geatani-Monfrecola-Di Colandrea è un equipaggio talmente nuovo che appare anche difficile giudicarlo e andrà rivisto nei prossimi appuntamenti. E dire che solo poco meno di due mesi fa Matteo Lodo e Giuseppe Vicino avevano destato ottime e promettenti impressioni al Memorial d’Aloja. Entrambi, così come Matteo Castaldo e Marco Di Costanzo, non hanno preso parte agli Europei. La spiegazione che ci è stata fornita è che gli atleti in questione si stanno prendendo un periodo di riflessione per capire se proseguire la propria carriera o porvi fine. Una situazione decisamente insolita ad un anno dai Giochi di Parigi 2024. L’auspicio è che, per il bene del canottaggio, si possano recuperare dei campioni ancora fondamentali per le sorti del movimento, peraltro in un contesto internazionale del 2 senza dove il livello appare livellato verso il basso.

Per quanto riguarda invece il settore femminile, anche in questo caso non sono mancate le assenze per infortunio, come ad esempio la campionessa olimpica Valentina Rodini e Kiri Tontodonati. Qualcosa di interessante si è visto, in particolare con il quarto posto del 4 di coppia, mentre non deve creare soverchie illusioni il bronzo dell’otto, dove le nazioni partecipanti erano appena quattro, sebbene è un chiaro indice di come la base di atlete competitive si stia allargando. Per il momento sarebbe un azzardo parlare di possibili medaglie olimpiche: ai Mondiali di Belgrado la missione (non semplice) sarà quella di qualificare il maggior numero di barche per Parigi 2024.

Foto: Federcanottaggio

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