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Cosa è successo tra Rune e Davidovich-Fokina e perché il danese ha litigato col pubblico a Madrid

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Holger Rune

Ora che gli echi della questione tra Holger Rune e Alejandro Davidovich Fokina stanno per spegnersi, riavvolgiamo il nastro e ripercorriamo dall’inizio tutta la vicenda, se non altro per darle un punto di fine. Quello che, del resto, lo spagnolo aveva posto battendo il danese al tie-break del terzo set nel terzo turno.

I fatti: sulla palla che porta Rune sul 3-4 nel primo set, una prima giudicata larga da Davidovich Fokina, ma non dal sistema FoxTenn, fa arrabbiare lo spagnolo, che si mette a discutere con il giudice di sedia, il brasiliano Carlos Bernardes. Sembrerebbe una delle mille discussioni che si verificano sui campi, e parrebbe finire lì.

Solo che Rune ci mette il carico: giudicando la palla buona, mentre cambia campo va a cancellare il segno della stessa, un gesto che è comunemente considerato antisportivo fin dal tempo in cui Jimmy Connors, in semifinale agli US Open 1977 contro Corrado Barazzutti, fece anche di peggio, saltando la rete per prodursi nella cancellazione. Bernardes ha richiamato pesantemente Rune, ricordandogli che anche a Montecarlo lo aveva già ripreso per il comportamento assunto in campo capace di inibirgli la simpatia del pubblico.

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Di lì il pubblico ha iniziato a fischiare sonoramente il danese, diventando fattore fondamentale per il successo dell’iberico arrivato a notte oramai fonda. Davidovich Fokina si è poi espresso così: “Mi sono reso conto che avesse cancellato il segno, ma alla fine era tutto già archiviato, c’era poco da fare. Il pubblico è stato infastidito da quel gesto e devo “ringraziare” Rune perché ho sentito maggiormente l’apporto di chi era presente sugli spalti“.

Rune, di rimando: “Si è parlato molto di quanto accaduto ieri e del comportamento dei tifosi spagnoli. Il pubblico non ha capito cosa stava succedendo. Non si può ignorare la chiamata del computer. Il giudice di sedia e il Supervisor hanno impiegato molto tempo per spiegarlo al mio rivale e non si sono preoccupati di dirlo a chi era sugli spalti. La prossima volta farò un pisolino, mentre discutono. Voglio solo dire che personalmente non ho nulla contro il pubblico spagnolo e non vedo l’ora di tornare a giocare a Madrid

Foto: LaPresse

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