Formula 1
F1, avremo sempre più GP nelle metropoli americane? Dopo Miami e Las Vegas, anche New York strizza l’occhio al Circus
La Formula 1 sta per vivere il Gran Premio di Miami, il primo dei tre previsti negli Stati Uniti nell’arco del 2023. Si tornerà negli States in autunno per disputare il GP degli USA (Austin) e il nascituro Gran Premio di Las Vegas, su un tracciato totalmente diverso rispetto a quello utilizzato a inizio anni ’80. D’altronde, il Circus è diventato di proprietà dell’americana Liberty Media, con tutti gli annessi e i connessi del caso.
Considerata la piega presa dagli eventi, viene da chiedersi se il numero di appuntamenti stelle strisce non possa aumentare ulteriormente nel prossimo futuro. In particolare c’è un contesto che rappresenterebbe la nuova frontiera per la F1 negli Stati Uniti. Anzi, sarebbe una sorta di non plus ultra in termini di immagine e impatto mediatico. Parliamo di un ipotetico Gran Premio a New York.
L’idea è uno dei più gettonati “Castelli in aria” nella storia della categoria, poiché se ne parla periodicamente da decenni, senza che si riesca a tramutare le parole in fatti. Per la verità, un GP nella ‘Grande Mela’ è già stato inserito diverse volte in calendario, venendo però sempre cancellato. Dal 1983 al 1985 si sarebbe dovuto correre a settembre in un circuito ricavato nel distretto del Queens, ma la feroce opposizione dei residenti fu più forte della volontà del famosissimo sindaco newyorkese Ed Koch e di Bernie Ecclestone.
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Quest’ultimo ci riprovò in un momento in cui “La città che non dorme mai” era governata da un altro sindaco oltremodo popolare, Michael Bloomberg. Nel 2011 Hermann Tilke disegnò il “Post Imperial Street Circuit”, un tracciato cittadino situato sulla sponda occidentale del Fiume Hudson, quindi nominalmente nel New Jersey, seppur restando nell’area metropolitana di New York. La gara avrebbe dovuto nascere nel giugno 2013 e assumere il nome di Gran Premio d’America (non degli Stati Uniti), ma non vide mai la luce a causa di problemi organizzativi e legali. Dopo una serie di rinvii, il progetto venne abbandonato nel 2016.
Ultimamente è stata la metropoli a tornare alla carica. Durante l’inverno, l’attuale sindaco, Eric Adams, ha proposto come ipotetico palcoscenico di un GP le Isole Randalls e Wards, situate a fianco di Harlem, a nord-est di Manhattan. Liberty Media ha subito gettato acqua sul fuoco, ma nel frattempo è stata posta la pulce nell’orecchio. Inoltre non va dimenticato come Red Bull abbia forti interessi legati ai Five Boroughs, utilizzati per eventi promozionali, anche legati alla F1. Dove è stata presentata la livrea della RB19? New York, dove ha “sfilato” anche Alpha Tauri.
Se si mette sul piatto un progetto concreto e dollari a sufficienza, il Circus può anche pensare di correre sulla Luna. Figuriamoci a New York! La riprova è Miami, dove l’appuntamento è stato voluto con grande decisione. Non si è badato a spese, si sono creati tanti eventi di contorno e un contesto unico, in puro stile americano, dove volere è potere. Nell’attesa di un fantomatico Big Apple Grand Prix, godiamoci la corsa in the Magic City.
Foto: La Presse