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F1, Carlos Sainz poteva conquistare il podio a Monaco? Il contatto con Ocon e il doppio pit-stop con Leclerc

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Oggi, nel corso del Gran Premio di Monaco, sesto appuntamento del Mondiale di Formula Uno 2023, nella roulette del Casinò di Monte-Carlo non è uscito il numero 55. Carlos Sainz, infatti, ha vissuto una gara davvero complicata, sotto diversi punti di vista, e ha concluso in una, non certo scintillante, ottava posizione con un distacco di oltre un minuto da Max Verstappen, che oggi ha dominato la scena tra i saliscendi del Principato.

I momenti clou per la gara del ferrarista, sostanzialmente, sono stati due: entrambi suoi errori. Il primo, nella frenata della chicane del Porto. Dopo una decina di giri il pilota spagnolo ha provato un attacco un po’ troppo ottimistico ai danni di Esteban Ocon. Il francese stava rallentando parecchio Sainz, ma il suo tentativo di sorpasso si è tramutato in un vero e proprio “buco nell’acqua”. Staccata sbagliata e tamponamento (seppur lieve) alla Alpine del francese.

Per alcune tornate Carlos Sainz è stato costretto a proseguire con un’ala anteriore lesionata, andando a incidere sul suo carico aerodinamico. Il secondo momento che ha fatto “girare” la domenica del nativo di Madrid è avvenuto mentre sul tracciato monegasco si stava abbattendo una forte pioggia. La decisione, condivisa con il team, di non rientrare a montare le intermedie, per proseguire con le medie, si è trasformata in un’uscita di pista al Mirabeau, che ha rovinato definitivamente ogni sogno di gloria per il pilota del Cavallino Rampante.

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Oltre ad avere perso tempo prezioso (e rischiato il ritiro), Carlos Sainz è stato superato anche da Charles Leclerc che, a quel punto, ha avuto diritto a rientrare per primo ai box per montare le gomme da bagnato. Una ulteriore beffa che ha relegato lo spagnolo ad un deludente ottavo posto. Davvero una domenica non semplice per l’ex McLaren che, ad ogni modo, ha dovuto combattere anche contro una SF-23 ben lontana dalla competitività. 63.3 secondi sono un divario dalla vetta davvero esemplificativo ed allarmante. La Ferrari, così, proprio non va. 

Foto: LiveMedia/Alessio De Marco

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