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F1, dal 2026 sarà con “sei personaggi in cerca d’autore”. Ottimo segnale, ma il Circus diventerà davvero corale?

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Audi F1

Due anni e mezzo sono un lasso di tempo piuttosto ampio, soprattutto ragionando in ottica futura. Dunque, da qui al 2026 potrebbero verificarsi dinamiche imprevedibili. Cionondimeno, se programmi ed impegni dovessero essere rispettati, per quella data la Formula Uno dovrebbe tornare ad avere ben 6 motoristi. Si tratta di una situazione meritevole di approfondimento, soprattutto se si pensa a ciò che accadde quando cominciò l’epoca turbo-ibrida.

Sappiamo come nel 2026 inizierà una nuova era relativa alle power unit, le quali dovranno essere totalmente riprogettate. Ebbene, quando si passò dai V8 aspirati agli attuali V6 sovralimentati si verificò una decisa contrazione in termini di aziende impegnate nella massima categoria automobilistica. Restarono in tre (Ferrari, Mercedes e Renault), salvo diventare poi quattro dal 2015 quando Honda si aggiunse alla compagnia, patendo tuttavia un enorme ritardo in termini di sviluppo.

Ora, invece, le multinazionali decise a scendere in pista sono raddoppiate rispetto ad allora. Chi c’era, è rimasto. Inoltre due colossi quali Ford e Audi si impegneranno direttamente. Non certo in un ruolo marginale o “in maschera”. Gli americani si sono legati nientemeno che a Red Bull, mentre i tedeschi programmano di cooptare Sauber in maniera tale da avere un proprio team.

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Insomma, avremo Ferrari, Mercedes, Renault (marchiata Alpine) e Audi come costruttori a tutto tondo; più Ford e Honda (appena legatasi ad Aston Martin) quali motoristi dal rapporto privilegiato con una struttura già esistente. Sei differenti unità motrici sono un’enormità nel XXI secolo, perché per trovare qualcosa di analogo si deve risalire al 2008. All’epoca Ferrari, Renault, Bmw, Toyota e Honda erano impegnate al 100%, mentre Mercedes aveva una partnership esclusiva con McLaren.

Poi, anche a causa della cosiddetta GFC (la crisi finanziaria globale), arrivarono disimpegni a raffica sino all’estremo negativo del 2014, quando erano appunto presenti appena tre aziende, di cui solo due con un proprio factory team. Nel 2026 saranno, invece, esattamente due volte tanto. Un bel segnale, anche se i contenuti tecnici rischiano di restare poveri. O meglio, standardizzati. Troppi vincoli nella progettazione delle power unit e delle monoposto.

Però, inutile fare gli schizzinosi. “Piuttosto che niente è meglio piuttosto”. Dunque salutiamo con gioia la conferma della nascitura F1 dai “Sei personaggi in cerca d’autore”, nella speranza che la lotta al vertice possa diventare più frizzante di quella attuale a sole due attrici da quasi tre lustri. L’impegno deve essere gratificato dai risultati. Altrimenti non è neppure fine a sè stesso, ma diventa finanche controproducente. Chi si sforza non vuole essere una comparsa, bensì una protagonista. Riusciranno a esserlo tutte, dando vita a quel Circus corale tanto ambito da Liberty Media?

Foto: La Presse

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