Formula 1

F1, pagelle GP Miami 2023: Verstappen l’alieno che guida un’astronave. Sainz sbaglia troppo, Alonso consistente

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Max Verstappen e la Red Bull festeggiano al termine del Gran Premio di Miami, quinto appuntamento del Mondiale di Formula Uno 2023, con l’olandese che piega Sergio Perez e allunga a +14 in classifica generale. Sul tracciato ritagliato attorno all’Hard Rock Stadium la scuderia di Milton Keynes prosegue nel suo dominio assoluto, mentre la Ferrari segna un’altra pagina davvero da dimenticare. Andiamo, quindi, a consegnare le pagelle della gara della Florida.

LE PAGELLE DEL GP DI MIAMI

MAX VERSTAPPEN (Red Bull) 10: ha l’onore e il merito di guidare una RB19 che sembra una delle monoposto migliori di sempre, ma lui sa sempre mettere la ciliegina sulla torta con un talento strabordante. Oggi vince partendo dalla nona posizione e lo fa in maniera schiacciante, avvilente per gli avversari. Ha corso tutto il weekend con la chiarissima intenzione di mandare un messaggio a Sergio Perez per “rimetterlo al suo posto”. L’errore di ieri nella Q3 lo aveva sicuramente fatto arrabbiare, e oggi ha riversato tutta la sua frustrazione in pista. Due stint sensazionali, sorpasso anche in pista al vicino di box. Un fine settimana spaventoso. Unico neo? I “booo” sul podio di Miami. Non un bel segnale, ma capita sempre a chi domina…

SERGIO PEREZ (Red Bull) 7.5: ieri sera dopo le qualifiche “Checo” sapeva che oggi avrebbe avuto una occasione colossale. Partiva in prima posizione con “Super Max” in nona posizione. Quando ha visto l’olandese negli specchietti (con una mescola di svantaggio) dopo circa 20 giri, il suo morale dev’essere davvero andato sotto i tacchi o, per meglio dire, sotto i pedali. Prova a opporsi al rivale come può. Subisce il sorpasso nelle fasi finali e capisce che quest’anno per lottare fino alla fine per il titolo dovrà davvero inventarsi qualcosa di straordinario.

FERNANDO ALONSO (Aston Martin) 7.5: se, ad inizio anno, qualcuno avesse detto a “Nando” che sarebbe volato a Imola con già 4 podi all’attivo, probabilmente non c’avrebbe creduto. Invece è tutto vero e con pieno merito. Anzi, oggi l’asturiano centra uno dei terzi posti più facili di tutto il campionato. Chiude a 26 secondi da Max Verstappen che scattava ampiamente dietro di lui. Questo spiega perfettamente il dominio che sta mettendo in mostra la RB19 disegnata da Adrian Newey (voto: 110 e lode).

GEORGE RUSSELL (Mercedes) 7: un weekend che era partito male, ma ha saputo svoltare dalle qualifiche. Oggi lotta con le unghie e con i denti e strappa un quarto posto di assoluto rilievo. La W14 non brilla, ma nella seconda parte della gara cresce e la scuderia di Brackley domina il confronto diretto con le Ferrari. Distanzia ampiamente il compagno di scuderia, non un aspetto secondario…

CARLO SAINZ (Ferrari) 5: parte terzo, chiude quinto. Già questo non è un biglietto da visita scintillante. Lo spagnolo non ha modo di scattare bene, né di essere protagonista nelle prime fasi. Quando sembra poter essere in lizza per il podio manca il sorpasso ad Alonso per una decina di giri, quindi commette il grave errore ai box, con una penalizzazione di 5 secondi per aver sbagliato il punto di frenata all’ingresso. Ennesima chance mancata. Chiude a 42.5 secondi. Troppo.

LEWIS HAMILTON (Mercedes) 6: una sufficienza che il “Re Nero” sa costruirsi negli ultimi giri, con le gomme medie che danno finalmente una mano a una W14 che proprio non riesce a far filare. Passa la maggior parte della sua gara in 13a posizione, poi nelle fase finale risale fino al sesto posto. Il distacco (+51.249) è davvero impressionante.

CHARLES LECLERC (Ferrari) 4: andando a memoria, forse, la sua peggiore prestazione da quando è a Maranello. Parte settimo dopo i ben noti due errori nella Q3, chiude settimo, con un distacco di 52.988 secondi. Quasi un minuto. Una gara disastrosa. Dà la sensazione di non avere il minimo feeling con gomme e vettura nella domenica di Miami. Fatica sotto ogni aspetto e con ogni mescola. Voleva la conferma dopo Baku, arriva invece un passo indietro allarmante.

FERRARI 4: un weekend tremendo. La scuderia di Maranello sbarcava in Florida con rinnovata fiducia dopo quanto visto a Baku, e un fondo che doveva rappresentare il primo tassello del pacchetto di aggiornamenti che vedremo tra Imola e Spagna. La gara di Miami si chiude con un risultato in pista disastroso. Sainz e Leclerc accusano distacchi ciclistici e, soprattutto, hanno a che fare con una SF-23 che sembra una delle monoposto più complicate da gestire e meno performanti dell’era recente in casa Ferrari. Non sfrutta nessun tipo di mescola, anzi le distrugge nel corso della gara, e sembra spesso inguidabile. Dopo un 2022 che aveva illuso parecchio, i piloti del Cavallino Rampante sono davanti a un 2023 che potrebbe davvero vederli ai margini fino ad Abu Dhabi…

Foto: LPS Antonin Vincent

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