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F1, perché l’errore di Leclerc a Miami va compreso: con questa Ferrari sei costretto a superare il limite

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Charles Leclerc

Charles Leclerc è un mediterraneo. Ha un carattere latino e passionario. Non si fa remore nel gettare il cuore oltre l’ostacolo, seguendo il mantra “o la va o la spacca”. Purtroppo, se si rischia costantemente, prima o poi ci si fa male. È la legge delle probabilità. Il monegasco lo ha provato sulla propria pelle a Miami, dove è andato a sbattere contro le barriere più di una volta.

La prima nella giornata di venerdì, durante la FP2. Un botto pressoché ininfluente nell’economia del Gran Premio. Il secondo schianto è invece stato molto più pregnante, poiché accaduto in Q3. Dunque, il venticinquenne del Principato non solo si è posto in una posizione di partenza scomoda in vista della gara (settima, se non dovrà sostituire componenti che porteranno a penalizzazioni), ma ha anche messo in difficoltà Max Verstappen, il quale non ha potuto completare un time attack.

È evidente come Leclerc stesse cercando il limite, allo scopo di spremere ogni millesimo del potenziale della SF23. Conscio di dover affrontare una lotta impari, Charles non si tiene alcun margine pur di provare a sovrastare il coetaneo olandese. Quantomeno sul giro secco, come accaduto a Baku, perché poi sul long-run non ci sarebbe comunque partita. Un errore, quello del Q3, figlio della voglia di emergere e di non arrendersi di fronte all’evidenza.

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Cionondimeno, è un discorso che ci si ritrova a fare da parecchio tempo. Troppo, considerando come certi incidenti del 2020 avessero in comune la madre di quello odierno. Il monegasco è intrappolato in una sorta di perenne “Giorno della Marmotta” che segue sempre il solito loop. 1) Si trova quasi sempre a inseguire. 2) Non ci sta a fare da sparring partner. 3) Ci prova, raggiungendo il margine delle proprie possibilità. 4) va oltre, perché lambendo perennemente il limite, prima o poi si sconfina e si resta impallinati.

La domanda è se, prima o poi, uscirà da questo frustrante circolo vizioso. Nel frattempo gli anni passano, i botti si moltiplicano e i Mondiali li vincono sempre gli altri. Come dare una svolta alla propria carriera? I casi sono due. O Ferrari torna a produrre la miglior monoposto del Circus, situazione che non si verifica dal 2008, oppure tanti saluti a Maranello e Leclerc cercherà fortuna altrove…

Foto: La Presse

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