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Ciclismo

Giro d’Italia 2023: azzurri in difficoltà. Ganna si schianta contro Evenepoel, Caruso e Pozzovivo lontani, Fortunato a picco

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Filippo Ganna

E’ iniziata la 106a edizione del Giro d’Italia nel segno di Remco Evenepoel: il belga ha dominato la cronometro individuale della Costa dei Trabocchi, prendendosi così la prima maglia rosa e mandando un segnale ben preciso a tutti gli avversari diretti per la classifica generale.

Siamo ancora agli albori, ma sicuramente non è stato l’inizio sperato per i corridori italiani. A partire da Filippo Ganna, che partiva da favorito per la cronometro inaugurale e si sperava potesse prendersi la prima maglia rosa così come successe a Torino due anni fa. Il corridore della Ineos Grenadiers ha analizzato lucidamente la sua prova, dichiarando come abbia fatto tutto ciò che era nelle sue corde, ma abbia trovato sulla sua strada un corridore più forte di lui.

In difficoltà sono apparsi anche i due uomini di classifica più credibili per l’Italia: i due veterani Damiano Caruso e Domenico Pozzovivo. Il ragusano è arrivato in 31a posizione a 1’28” da Evenepoel, ma dietro a diversi potenziali avversari per le prime posizioni della generale come Tao Geoghegan Hart, Joao Almeida, Aleksandr Vlasov e Geraint Thomas. Ancora peggio è andata al lucano, 71° a 2’11”.

Chi è andato a picco è stato Lorenzo Fortunato: 3’14” il ritardo da Evenepoel per il corridore della Eolo-Kometa che si mette quasi nella condizione di non poter fare classifica. Il bolognese potrebbe puntare a un successo di tappa partendo con una fuga da lontano, difficilmente potrà competere per la top 10. Il miglior italiano tra coloro che possono fare classifica è stato Mattia Cattaneo, 21° a 1’23”: il corridore di Alzano Lombardo sarà in appoggio a Remco in questo Giro, ma può ritagliarsi le sue soddisfazioni e magari provare a rimanere in una discreta posizione nella generale. Presto per dire che sia stata una caporetto, ma sicuramente il buongiorno di questo Giro d’Italia per i corridori italiani non è stato dei migliori.

Foto: Lapresse

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