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Ciclismo
Giro d’Italia 2023, classifica generale rivoluzionata da Covid e cadute: corsa a 3 per la vittoria? E per il podio…
Il Giro d’Italia 2023 sta vivendo delle giornate difficili. La notizia del ritiro di Remco Evenepoel per la positività al Covid ha colpito duramente appassionati ed addetti ai lavori, oltre ad aver stravolto gli equilibri soprattutto in ottica classifica finale. Come se non bastasse, la pioggia ed il freddo continuano a giocare un ruolo importante nella corsa, complicando ulteriormente l’assunto per i corridori.
Con l’addio del belga, Geraint Thomas si è ritrovato in Maglia Rosa, dopo aver mostrato una splendida condizione tanto a Fossombrone quanto nella cronometro di Cesena. Alle sue spalle una classifica cortissima. da cui si sono definitivamente chiamati fuori Jay Vine, caduto sulle strade bagnate odierne, ed Aleksandr Vlasov, costretto al ritiro per un problema di salute che gli ha impedito di continuare.
La seconda settimana è appena iniziata e le montagne vere, quelle con le salite più dure sono ancora tutte da percorrere e dunque ogni previsione rimane ancora prematura. Eppure per quanto visto finora l’impressione è che per la vittoria finale sia rimasta una corsa a tre corridori: Geraint Thomas, il suo compagno Tao Geoghegan Hart e Primoz Roglic.
Thomas guida la classifica con 2” sullo sloveno e 5” sul londinese, si può sostanzialmente dire che siano ancora in parità fino a questo punto e d’altronde, con le cronometro che non hanno fatto la differenza fra di loro, non potrebbe essere diversamente. I tre si sono dimostrati per ora i più forti nell’unica occasione di vera sfida tra i “big” sui muri marchigiani e sembrano anche quelli con le caratteristiche adatte per il duro finale. Non a caso sono gli unici tre rimasti in gruppo ad aver già vinto un Grande Giro.
Joao Almeida non è certo lontano in classifica, avendo appena 22” da recuperare sul gallese, Andreas Leknessund è a 35”, mentre Damiano Caruso è a 1’28” di distacco. Se il norvegese non sembra avere le carte per giocarsela con i migliori, il portoghese ed il siciliano hanno uno svantaggio che gli permette ancora di sognare. Almeida non è però certo un attaccante ed è sempre difficile immaginare cosa possa inventare per recuperare tempo. Caruso non ha invece paura di rischiare (come dimostrato anche oggi) e sicuramente non lascerà il Giro senza averci provato. Distacco e palmares costringono a tenere Caruso un passo indietro rispetto ai primi tre, ma tutto è ancora possibile.
Il quadro dipinto racconta dunque di una possibile battaglia spettacolare per il podio. Realistico è infatti uno scenario in cui, una volta delineate le gerarchie in casa INEOS, uno dei due capitani possa sacrificarsi per l’altro, lasciando spazio per un gradi del podio. La squadra britannica non è nuova a terminare un Grande Giro con più corridori sul podio, ma per battere Primoz Roglic potrebbe servire usare tutte le carte a disposizione. Almeida, Caruso, ma anche Lennard Kämna (distante 1’52”, e dunque a +24” da Caruso) ci proveranno fino in fondo, pronti ad approfittare di qualsiasi momento di calo di chi al momento li precede.
Foto: LaPresse