Ciclismo

Giro d’Italia 2023, come stanno i favoriti? Le sensazioni emerse tra Crans Montana e Bergamo

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In archivio anche la seconda settimana del Giro d’Italia 2023. Una seconda settimana che, tra polemiche, attendismo e percorsi dalla difficile interpretazione, ha regalato poche emozioni e soprattutto non ha visto alcun cambiamento in classifica generale, fatta eccezione per quelli dovuti ai ritiri di potenziali protagonisti. Alle porte di un’ultima settimana durissima, con tre arrivi in salita e la brutale cronoscalata del Lussari, proviamo ad analizzare gli stati di forma di tutti gli uomini che si giocheranno le prime posizione di una classifica ancora corta ed apertissima.

Geraint Thomas: partiamo dal meglio piazzato tra i “big”. Il gallese si è limitato a gestire ed inseguire finora, nelle pochissime volte in cui qualcuno ha provato ad allungare. Il capitano della INEOS ha deciso di lasciare la Maglia Rosa a Bruno Armirail per poter risparmiare qualche energia in vista delle dure salite. De Plus ed Arensman sono senza dubbio i gregari di maggiore qualità della corsa, con Pavel Sivakov che è stato un po’ frenato dalle cadute, e questa sarà un’arma importantissima per Thomas, eccezionale nel sapersi gestire ma non certo un attaccante nato. Una corsa così chiusa aderisce molto bene alle sua caratteristiche e provare a continuare a tenerla così potrebbe essere critico per le sue chance di vittoria.

Primoz Roglic: lo sloveno giorno dopo giorno sembra sempre di più il favorito per la vittoria finale. Ha soli 2” di distacco da Thomas e sembra l’unico che può provare realmente ad attaccare. Dopo l’allungo a Fossombrone non ha più provato a muoversi, sapendo di poter contare su un cambio di passo migliore degli altri sulle montagne dell’ultima settimana. A Crans Montana è sembrato in grande controllo, oggi a Bergamo ha provato una mini-accelerazione prima di limitarsi a seguire Almeida. La sensazione è che il capitano della Jumbo-Visma possa averne per fare la differenza, ma di certo attendere fino all’ultima occasione potrebbe rivelarsi un rischio eccessivo.

Joao Almeida: per il portoghese lo scenario che si sta sviluppando rappresenta un’occasione forse senza eguali. Lui, regolarista per eccellenza, non può che beneficiare di una corsa bloccata, che potrebbe decidersi su piccoli dettagli. Oggi sullo strappo della Boccola abbiamo visto un rarissimo scatto da parte sua, che conferma la buona condizione e soprattutto un ottimo morale ed una grande determinazione. Probabilmente martedì sul Monte Bondone avremo risposte più precise sulle sue chance.

Andreas Leknessund: sinceramente non immaginavamo di doverlo tenere ancora in considerazione a questo punto del Giro. Per quanto sia possibile che il giovane norvegese si allontani già martedì, posizione in classifica e condizione mostrata lo mantengono tra i “big” di questa edizione. A Crans Montana ha tenuto duro, finendo per perdere solo 7”, mentre oggi sulla Boccola è stato uno dei più brillanti in assoluto. Non lotterà per la vittoria e probabilmente neanche per un podio, ma a questo punto lottare per una posizione nelle prime 7 (5?) non è un sogno.

Damiano Caruso: il siciliano sta bene ed è uno di quelli da guardare nella speranza che la corsa si accenda. Sulla salita verso Crans Montana è stato l’unico a provarci, seppur con un timido tentativo che è durato poco più di 500 metri. Anche oggi ha tenuto senza apparente fatica sulla Boccola, pur rimanendo sempre a ruota nel gruppetto dei corridori che si erano avvantaggiati. La sua condizione sembra in crescendo ed il suo Giro 2021 ci ha insegnato che nell’ultima settimana può essere pericolosissimo per tutti.

Lennard Kämna: il tedesco, solitamente letale nelle fughe come cacciatore di tappe, si è ritrovato in classifica per l’abbandono di Aleksandr Vlasov. Distacchi finora non ce ne sono stati, se non nelle cronometro, e dunque si ritrova ancora vicino ai migliori. Oggi si è fatto sorprendere sulla Boccola perdendo due secondi che vogliono dire poco in termini di classifica ma che non lasciano ben sperare per il futuro.

Eddie Dunbar: per ora, insieme a Leknessund, la sorpresa di questo Giro per quanto riguarda la classifica generale. Col ritmo tenuto finora, uno come lui di certo non si stacca, ma le cose migliori le ha fatte vedere a cronometro, non certo la sua specialità, in cui è però riuscito a limitare i danni. Benissimo sia a Crans Montana che oggi a Bergamo, potrebbe essere uno di quelli più attivi sulle Alpi, dove arriverà senza nulla da perdere.

Foto: LaPresse

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