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Ciclismo

Giro d’Italia 2023: i possibili scenari tattici. Cronometro decisive, ma la classifica si farà sulle Alpi

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Remco Evenepoel

Il Giro d’Italia 2023 è alle porte: sabato 6 maggio ci sarà la grande partenza dall’Abruzzo con la cronometro individuale da Fossacesia Marina a Ortona. Un Giro che si presta a diverse interpretazioni dal punto di vista tattico.

Percorso che presenta ben tre cronometro individuali e 73,2 km dedicati alle prove contro il tempo. Un chilometraggio piuttosto corposo che favorisce scalatori che hanno doti da passisti. Su tutti i due favoriti principali per vincere il “trofeo senza fine”, ossia Remco Evenepoel e Primoz Roglic. Il belga ha qualcosa in più come rispetto allo sloveno da questo punto di vista e potrebbe sfruttare la crono da Savignano sul Rubicone a Cesena che arriva al termine della prima settimana e potrebbe dare le prime risposte.

Cronometro ancor più decisiva sarà l’ultima che prevede la cronoscalata al Monte Lussari e si presta a scalatori puri. Classifica che si deciderà però sulle Alpi e nell’ultima settimana della corsa rosa. La prima tappa di altissima montagna sarà la 13a (durante la seconda settimana) con arrivo posto a Crans Montana e nel mezzo la Cima Coppi del Gran San Bernardo e la salita durissima della Croix de Coeur.

La terza settimana non darà un minimo di respiro ai corridori con la tappa dolomitica con arrivo al Monte Bondone subito dopo il giorno di riposo, la 18a tappa con arrivo a Val di Zoldo, la 19a con arrivo alle Tre Cime di Lavaredo precedute da Valparola e Giau e la cronoscalata del Monte Lussari. Su queste salite si deciderà la 106a edizione del Giro d’Italia: le cronometro potranno avere un ruolo importante, ma i veri distacchi saranno dati dalle tappe con altitudine e dislivello elevati.

Foto: Lapresse

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