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Giro d’Italia 2023, Joao Almeida più di un terzo incomodo. Il portoghese si candida per il podio

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La prima tappa del Giro d’Italia 2023 ha visto un Remco Evenepoel spaziale. Il belga ha stravinto la cronometro con arrivo ad Ortona, facendo capire immediatamente di essere il candidato principale per la maglia rosa rifilando 43” al suo diretto avversario Primoz Roglic (Jumbo-Visma). Gli unici a tenere il distacco sotto i trenta secondi sono stati Filippo Ganna, apparso deluso dal risultato, e Joao Almeida, invece estremamente soddisfatto.

Non è una novità vedere il lusitano riuscire a figurare ottimamente nelle prove contro il tempo e ad insediarsi nelle zone nobili di classifica. Ormai protagonista della Corsa Rosa dal 2020, ai tempi in cui era compagno di squadra proprio di Evenepoel, emerse agli occhi del grande pubblico proprio grazie alle cronometro, vestendo per lungo tempo la maglia rosa e chiudendo poi quarto nella generale. Sesto l’anno dopo, in cui per lungo tempo fece da gregario di lusso proprio al giovane belga, lo scorso anno accarezzò per lungo tempo il tanto agognato podio, per poi doversi ritirare causa Covid prima della diciottesima tappa, quando era ancora quarto.

La partenza del Giro 2023 gli lascia un sorriso a trentadue denti. Il capitano della UAE Team Emirates può già vantare un bel margine sui diretti avversari per il podio: 11” su Tao Geoghegan Hart, 14” su Roglic, 24” su Geraint Thomas ed Aleksandr Vlasov, addirittura quasi un minuto su Caruso. Se c’era un modo per partire bene in queste tre settimane, il terzo posto rappresenta un gran bel viatico.

Poi però ci sarà da salire parecchio. Intendiamoci, Almeida è un passista che sulle montagne si difende benissimo grazie alla costanza, andando sempre del suo passo senza forzare troppo gambe, polmoni e testa. L’altra crono di oltre 30 chilometri potrà dargli una mano, ma per combattere per quel podio tanto desiderato, che lo lancerebbe nell’élite degli uomini dei Grandi Giri, dovrà sapersi difendere ancora di più quando la strada penderà verso l’alto.

Foto: LaPresse

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