Ciclismo
Giro d’Italia 2023, Martinello: “Roglic più scattista, è favorito sul Monte Lussari. Milan può segnare un’epoca”
Oggi è il giorno della penultima tappa del Giro d’Italia 2023: la cronoscalata del Monte Lussari, frazione decisiva in vista della passerella conclusiva di domani a Roma. Gli ultimi 18,6 km che possono cambiare le gerarchie di questo Giro. Appena 26” dividono Geraint Thomas (Ineos Grandiers) da Primoz Roglic (Jumbo-Visma), con Joao Almeida a 59″ e non ancora fuori dai giochi. Poco prima del verdetto finale ne abbiamo approfittato per parlarne con Silvio Martinello, al suo quinto Giro d’Italia in compagnia di Radio1Rai, dopo una lunga collaborazione con RaiSport: “È complicato fare un pronostico oggi: se la giocano in due, Roglic e Thomas non credo ci sarà spazio per un inserimento di Almeida. Thomas è solido e i 26” di vantaggio sono sufficienti, ma chiaramente dipenderà anche da come andrà Roglic che fino ad ora non è andato male, ma non ha neanche avuto grandi acuti. È una sfida apertissima che sarà condizionata dalle energie e dalla benzina che è rimasta nel serbatoio“.
In salita vedi meglio Roglic o Thomas? O si equivalgono?
“È una salita con pendenze molto importanti e quindi diciamo che Roglic forse potrebbe avere qualcosa in più. Questa salita sulla carta è più adatta ad uno scattista come Roglic, ma Thomas sta dimostrando una grandissima solidità, come ai livelli del Tour del 2018”.
Pensi che in qualche modo gli abbuoni a Roma potrebbero contare?
“Potrebbe essere. Anche ieri Roglic avrebbe potuto prendere 4” di abbuono se fosse riuscito a raggiungere Cort Nielsen. Potrebbero essere determinanti e capiremo a favore di chi. La sfida è molto equilibrata”.
Joao Almeida è fuori dai giochi o potrebbe fare un ribaltone?
“I 59” di ritardo sono tanti per il successo finale. Almeida è un ottimo specialista nelle prove contro il tempo, ma avere quasi un minuto è tanto a questo punto della corsa. Magari oggi potrebbe riuscire a vincere la tappa, ma avere quasi 1′ di ritardo è decisamente tanto, a meno che non ci sia un crollo di Thomas e Roglic, ma la vedo dura”.
Roglic ha perso un Tour con la cronoscalata finale: può influire?
“È un ricordo che si porterà dietro per tutta la vita, ma si vince e si perde. Influirà nel senso che cercherà di non ripetere gli stessi errori. Sono passate diverse stagioni da quella cronoscalata e continua ad essere uno dei corridori più importanti del movimento”.
Caruso si gioca il quarto posto: per lui era il massimo possibile?
“Direi di sì, considerate come sono andate le cose sì. Un quarto posto è un ottimo risultato per un corridore che ha dedicato la sua carriera ad aiutare i compagni di squadra. Non salire sul podio dispiace sicuramente, ma può ritenersi soddisfatto anche perché quest’anno, rispetto al 2021, c’è una concorrenza diversa”.
Nessuno aveva la forza di attaccare fino ad oggi o è mancato il coraggio?
“Quest’anno è mancata l’impresa che ci ricorderemo. È stato un Giro molto impegnativo, così come quest’ultima settimana. Credo che l’equilibrio che stiamo notando dall’inizio di questo Giro d’Italia è la conseguenza di un percorso tosto in aggiunta alle difficili condizioni meteo delle prime due settimane. È una Corsa Rosa che quest’anno si conclude con una cronoscalata molto impegnativa, con 2-3 corridori che se la giocano e che sono forti nelle prove contro il tempo. Certamente dispiace perché le imprese sono quelle che rimangono nella memoria, come Nibali sulle Tre Cime di Lavaredo, ma il ciclismo è anche questo”.
Zana con i migliori anche sulle Tre Cime: è il certificato del livello raggiunto?
“Zana è un giovane molto interessante, ha ancora margine di crescita e credo che avrà bisogno anche lui di ulteriori conferme. Va aspettato senza troppe pressioni e responsabilità”.
Ti aspettavi un Milan così?
“Non lo conosco benissimo, ma chi lo conosce me lo ha sempre descritto come un ragazzo con un grande motore. È ancora molto giovane, ha margine di miglioramento e anche lui ha bisogno di fare tanta esperienza. È un uomo mercato di grande importanza, ciò significa che ha anche la possibilità di fare un bel salto in avanti anche a livello contrattuale, ma è importante che questo non lo distragga dall’avere intorno a lui uomini fidati. Milan al suo fianco deve avere due uomini di esperienza in grado di portarlo ai 250 metri in tranquillità. Dovrà avere la forza di capire che è meglio, in questo momento, rinunciare a qualcosa in termini economici per avere intorno a lui un gruppo forte. Ha davvero la possibilità di segnare un’epoca”.
Foto: Lapresse