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Ciclismo
Giro d’Italia 2023, pagelle di oggi: Evenepoel ha vinto…ma ha perso! Caruso salva un’Italia che non c’è
PAGELLE DI OGGI GIRO D’ITALIA 2023
Remco Evenepoel, 7: voto troppo basso per un vincitore di tappa, che peraltro ha ritrovato la maglia rosa? No, perché il belga si aspettava di ‘ammazzare’ la classifica, rifilando distacchi abissali agli avversari, per poi gestire il vantaggio sulle Alpi. Invece i suoi progetti sono andati in frantumi, perché ha inflitto appena 1″ a Thomas e 2″ al sorprendente Geoghegan Hart. Tutto sommato anche i 17″ rifilati a Roglic sono nulla. Approccerà le Alpi con meno di un minuto rispetto ai tre avversari citati e, sulla carta, il campione del mondo fatica sulle pendenze più importanti. Viene la sensazione che, dopo oggi, non sia più il grande favorito di questo Giro d’Italia, peraltro avendo a disposizione una squadra che non offre adeguate garanzie.
Geraint Thomas, 9: il prossimo 25 maggio compirà 37 anni, eppure è in piena corsa per vincere la Corsa Rosa, lui che nel 2018 conquistò la maglia gialla a Parigi. A cronometro è sempre stato un grande specialista ed oggi lo ha confermato. In salita potrebbe però avere qualcosa in meno rispetto al compagno di squadra Tao Geoghegan Hart. Di sicuro per la Ineos avere due punte di questo calibro sarà un vantaggio tattico non da poco.
Tao Geoghegan Hart, 10: lui non è un cronoman, eppure chiude di fatto con lo stesso tempo di Evenepoel e Thomas, ad appena 2″ dal belga. È il vero vincitore di giornata; tra l’altro in salita ha già dimostrato di andare davvero forte. E se facesse il bis dopo la vittoria a sorpresa del 2020?
Primoz Roglic, 7,5: l’impressione è che per questo Giro d’Italia si sia preparato più per andar forte in salita che a cronometro, dove peraltro è il campione olimpico in carica. Ad ogni modo, oggi dimostra un passo completamente differente rispetto alla prova contro il tempo dei Trabocchi, anzi va in progressione e dimostra che la forma è in crescita. Avrebbe messo la firma per perdere appena 17″ da Evenepoel, forse però non si aspettava di pagare dazio nei confronti di Geoghegan Hart, che a questo punto diventa una seria minaccia in vista delle montagne.
Joao Almeida, 6: senza infamia e senza lode. Un corridore come il portoghese dovrebbe fare la differenza a cronometro, perché poi sulle Alpi non potrà fare altro che difendersi. Resta in corsa per il podio, ma sarà durissima raggiungerlo.
Andreas Leknessund, 5: paga le fatiche dei giorni precedenti ed oggi perde tanto terreno in una specialità che predilige. In montagna potrebbe uscire di classifica.
Damiano Caruso, 8: l’Italia è solo lui. Se siamo in corsa per una top5, se non addirittura per il podio, è solo grazie a questo indomabile corridore siciliano di quasi 36 anni. Non abbiamo giovani, c’è poco da fare: non si intravedono neppure col binocolo. Oggi Caruso si è superato: avremmo firmato perché chiudesse a 90″ da Evenepoel, invece ne ha persi appena 42″, concludendo 9° di tappa e risalendo in ottava piazza in classifica. Giù il cappello e speriamo che duri ancora qualche anno, perché dopo di lui c’è un vero buco nero.
Domenico Pozzovivo, 5: incassa 3’02” e vede sempre più lontano l’obiettivo di una top10.
Lorenzo Fortunato, 4: a inizio Giro non aveva nascosto velleità di classifica. Oggi accusa addirittura 4’54” da Evenepoel, mentre nella generale è 27° a 10’41”. Potrà ambire ad una tappa con una fuga da lontano, come fece allo Zoncolan nel 2021, ma sovente i proclami baldanzosi rischiano di trasformarsi in clamorosi boomerang.
Foto: Lapresse