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Ciclismo

Giro d’Italia 2023, Petacchi: “Caruso da top5, fossi Fortunato penserei alle tappe. Evenepoel e Roglic…”

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Alessandro Petacchi

A pochi giorni al via del Giro d’Italia 2023, che scatterà sabato 6 maggio da Fossacesia Marina in Abruzzo con una cronometro, ne abbiamo approfittato per parlare con Alessandro Petacchi che commenterà la Corsa Rosa come voce tecnica per la RAI al fianco di Francesco Pancani: “L’ultima cronometro, quella del Monte Lussari, può fare la differenza per la gambe che i corridori avranno a fine Giro e questo potrà succedere anche tra gli specialisti. In salita mi sembra invece che non ci sia una grande differenza tra i due favoriti, Roglic ed Evenepoel, e in tre settimane di corsa tutto può succedere. Roglic è un corridore esperto, sa come si vincono le corse a tappe e ha una squadra forte, ma dalla sua potrebbe accusare un po’ e recuperare più lentamente. Evenepoel è un giovane talento. Tra i due metto un gradino sopra Evenepoel, ma sarà una bella sfida“.

 E se il Giro si decidesse grazie agli abbuoni? Roglic è più veloce di Evenepoel e potrebbe conquistarne tanti… 

“La vedo quasi impossibile, ma può succedere. Se fossero quasi coetanei ci potrebbe anche stare, ma così la vedo difficile. Non mi sento di dire che il Giro venga vinto grazie agli abbuoni”. 

Le tante cronometro fanno di Joao Almeida il naturale candidato per il terzo posto?

“Credo di sì, Almeida è uno dei favoriti per il terzo posto, ma bisognerà vedere anche come si muoverà la Ineos con Tao (Geoghegan Hart, ndr) e Geraint (Thomas, ndr)”. 

Cosa ti aspetti da Ganna? Pensi sarà competitivo anche nella cronoscalata?

“Da Ganna mi aspetto una grande crono e poi sarà un uomo importante per la squadra. Nella cronoscalata non credo possa essere competitivo, il peso c’è e non è dalla sua parte e inoltre le pendenze sono davvero dure. Un corridore come Evenepoel è avvantaggiato”. 

Caruso è parso in forma al Giro di Romandia: può ambire alla top5? E cosa ti aspetti da Pozzovivo?

“Caruso ha in squadra Haig, che penso punterà a fare classifica. Se trova la giusta condizione Damiano, grazie alla sua esperienza e maturità, può puntare ad una top5. Da Pozzovivo invece mi aspetto che cresca a livello di forma, al Tour of the Alps non l’ho visto in ottima condizione”. 

A parte i due veterani, Fortunato è l’unico tra i giovani italiani da top10 o ti attendi qualche nome a sorpresa?

“Tra gli italiani vedo bene Fortunato, ha una buona condizione ed è un corridore che sta crescendo. Non so però se gli convenga puntare alla classifica, potrebbe mettere nel mirino qualche tappa soprattutto nella terza settimana dove lui sta sempre meglio e ci sono tappe adatte alle sue caratteristiche”. 

Pensi che Antonio Tiberi saprà riscattarsi dopo il grande polverone?

“Antonio ha fatto veramente un gran bel danno e oggi se tocchi un animale sei finito. Rovinarsi così una carriera è un grande errore. Non mi hanno meravigliato le reazioni di tutti, io ho ben 28 animali in casa e so cosa significa. Tiberi ha sbagliato e non sarà semplice uscirne. Capisco la decisione della squadra e capisco anche lo stato d’animo del ragazzo”. 

Che ne pensi di Giulio Pellizzari?

“Giulio è giovanissimo. Mi piace come corridore, ha una bella grinta. Gli ho fatto i complimenti e mi ha risposto subito. Ha un bel motore e quindi può crescere bene, ma diamogli il giusto tempo. E’ in una squadra (la Green Project-Bardiani CSF Faizanè, ndr) dove può maturare con calma senza avere pressioni. Pellizzari ha dato un bel segnale, vedremo come andrà prossimamente”. 

Foto: Olycom.com

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