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Giro d’Italia 2023: tanti piazzamenti, ma nella seconda settimana la vittoria azzurra è mancata. Frigo la nota più lieta

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Marco Frigo

Il Giro d’Italia 2023 sta vivendo oggi il suo secondo ed ultimo giorno di riposo. Va in archivio una seconda settimana con tante fughe, tante polemiche e tanta pioggia, ma poca, pochissima battaglia tra gli uomini di classifica e probabilmente anche poche emozioni. Approfittiamo dunque di questa giornata di pausa per tracciare un mini-bilancio sul rendimento dei corridori italiani in questi ultimi sei giorni della Corsa Rosa.

Iniziamo col dire che se la prima settimana aveva portato in dote due vittorie, nella seconda gli atleti azzurri sono rimasti a bocca asciutta, il che non può non pesare sulla valutazione. Di buono c’è da dire che i due corridori italiani che guidavano due classifiche importanti sette giorni fa, continuano a farlo ancora oggi: Jonathan Milan ha quasi messo in ghiaccio la Maglia Ciclamino, con uno scatenato Derek Gee (e l’arrivare a Roma) come unico ostacolo; Davide Bais sta lottando con grinta ed acume per la Maglia Azzurra, riuscendo ad accumulare punti che gli hanno permesso sinora di tenere alle spalle avversari come Thiabut Pinot ed Einer Rubio.

In una settimana segnata profondamente dalle fughe (5 tappe su 6 hanno visto un attacco da lontano andare a segno), i corridori italiani non hanno mancato di farsi vedere nei gruppi di testa. Tra i più attivi, e forse anche quello che ha mostrato le cose migliori, è stato il giovane Marco Frigo. Il corridore della Israel ha archiviato un quinto ed un terzo posto, mostrando le qualità di scalatore che aveva “promesso”. Lui ha detto che continuerà a provarci anche nell’ultima settimana e noi saremo qui ad aspettare un nuovo risultato di spessore.

Alessandro De Marchi si è lanciato all’attacco altre due volte, andando nuovamente vicino alla vittoria a Viareggio. Lo stesso ha fatto anche Andrea Pasqualon, centrando due top10 consecutive. Una vittoria azzurra sembrava poter arrivare a Cassano Magnago, quando Stefano Oldani e Davide Ballerini si sono trovati in testa per lungo tempo, prima di essere ripresi nell’ultimo chilometro. Alberto Bettiol ha provato ad approfittare della situazione solo per venire beffato da uno scatenato Nico Denz. Gli italiani hanno dunque centrato le fughe giuste, entrando in quantità massiccia negli ordini d’arrivo, mancando però il sigillo sul traguardo.

Non possiamo che chiudere la nostra breve analisi con Damiano Caruso, unico italiano in classifica. Il ragusano ha provato, per quanto timidamente, ad attaccare nella tappa mozzata di Crans Montana, mostrando di avere gamba e soprattutto voglia di fare. Le chance di podio sono ancora perfettamente intatte e per come si è messa la classifica, sognare più in grande è ancora possibile. Avrà bisogno di attaccare, avrà bisogno del supporto di una Bahrain forte sulla carta ma per ora nascosta.

Foto: LaPresse

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