Ciclismo
Giro d’Italia 2023, Thomas vs Roglic: chi vincerà? I pro e contro. E occhio a Joao Almeida…
Ormai tutte le carte sono scoperte. Il Giro d’Italia è arrivato ormai al momento decisivo e conosciamo i distacchi con cui i pretendenti al successo finale arriveranno alla brutale cronoscalata del Monte Lussari. Prima di analizzare i corridori, parliamo brevemente del disegno di questa frazione, del tutto sui generis.
Si parte da Tarvisio ed i primi 10 km saranno privi di insidie, con la strada che tenderà comunque sempre leggermente all’insù. Poi la tremenda salita: cambio bici obbligatorio imposto dalla direzione di corsa, svolta a sinistra e su verso il Santuario del Monte Lussari. 8 km di una difficoltà inaudita: media dell’11.2%, ampi tratti sopra il 20%, fondo stradale in cemento per quella che è una vera e propria mulattiera.
Difficile dunque fare calcoli o previsioni. Una cronoscalata di tale difficoltà, tecniche ed ambientali, al termine di un Giro d’Italia difficile per le condizioni metereologiche e non solo, può riservare ogni tipo di sorpresa. Conta la condizione certo, contano le gambe, ma conterà anche preparare al meglio ogni dettaglio e sperare che non capiti alcun intoppo.
Geraint Thomas arriva allo showdown conclusivo in Maglia Rosa e con 26” di vantaggio su Primoz Roglic. Joao Almeida ha perso altro tempo oggi sulle Tre Cime di Lavaredo ed avrà bisogno di un vero e proprio capolavoro per recuperare i 59” che ora lo dividono dal gallese. Tutti gli altri, come è ormai chiaro da diversi giorni, sono fuori dalla contesa per la vittoria finale.
Tutti e tre sono grandi interpreti delle prove contro il tempo, come dimostrato anche nelle precedenti cronometro di questa edizione. Pur prendendo con le pinze i dati concessi dalle prestazioni precedenti, tenendo bene in mente che la crono di domani “fa storia a sé”, è difficile individuare chi possa essere il favorito tra i te per la frazione.
Le ultime giornate ci hanno detto che Almeida ha qualcosa in meno in salita, allo stesso tempo però lui è un assoluto specialista nel gestire il passo anche sulle dure pendenze e di fatti nel tratto in salita della cronometro d’apertura è stato il migliore in assoluto (pari con Geoghegan Hart). Thomas è forse quello che sta meglio di tutti, pur essendo arrivato dietro a Roglic sia in Val di Zoldo che sulle Tre Cime. In più il gallese ha un discreto bottino da poter gestire.
Primoz Roglic ha già perso un Grande Giro con una cronoscalata dell’ultimo giorno (Tour de France 2020 ndr) e chissà se quella esperienza ha lasciato più scorie negative o insegnamenti. L’impressione è che lo sloveno oggi abbia voluto provare la bicicletta che userà anche domani e questo potrebbe dargli un minimo vantaggio.
Tirando le somme, il Giro è ancora aperto, fino all’ultima tappa. Geraint Thomas non può che essere il favorito, più per il vantaggio acquisito che per un evidente superiorità tecnica o di forma. Roglic ha le caratteristiche per cercare il colpaccio, ma avrà bisogno di fare molto bene anche nei 10 km in piano. Almeida è ormai almeno due gradini sotto i concorrenti, ma ha ancora un fioco barlume di speranza. Sarà spettacolo sul Lussari.
Foto: LaPresse