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Ciclismo

Giro d’Italia 2023, un’Italia promossa. Caruso a ridosso del podio, Zana e Frigo in rampa di lancio, Milan è già una star

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Zana Caruso Pasqualon

Il Giro d’Italia 2023 si è chiuso con la tappa nella splendida cornice di Roma. Dopo tre settimane di fatica e di maltempo, ma anche di spettacolo e battaglie, l’edizione numero 106 della Corsa Rosa ha presentato tantissimi temi, tra cui anche la crescita di giovani corridori italiani, che hanno dato man forte ai più esperti. 

Il corridore che ancora una volta ha portato la bandiera italiana nelle zone alte della classifica è l’inossidabile Damiano Caruso. Il ragusano ha chiuso quarto, centrando l’obiettivo della top5 che poteva essere pronosticabile alla vigilia. Alle spalle dei tre corridori che hanno occupato le posizioni del podio, che si sono dimostrati di una categoria superiore, c’è ancora lui, grazie all’esperienza, alla capacità di gestione e ad una condizione in costante crescita.

Da un 35enne che ha centrato ancora un piazzamento importante in classifica, ad un 24enne che potrebbe riuscirci in futuro. Il Giro 2023 è stato anche quello della consacrazione di Filippo Zana. Da gregario di lusso per Matthews e Dunbar a splendido vincitore della tappa della Val di Zoldo, il Campione Italiano ha confermato di avere un talento eccezionale. Di vittorie ne arriveranno ancora, di questo siamo certi.

Se si parla di vittorie e gioventù non si può non pensare a Jonathan Milan. Il friulano si è dimostrato lo sprinter più forte del Giro e la Maglia Ciclamino sta lì a confermarlo. Una sola vittoria, ottenuta alla tappa numero due, è un bottino decisamente al di sotto delle potenzialità, che sono quelle del campione. Sarà uno spettacolo da vedere per molti anni, attendiamo le sfide con l’elite della velocità.

Tra i giovani italiani che in questo Giro hanno fatto molto bene c’è da citare anche Marco Frigo, eccezionale nelle tappe di Bergamo e della Val di Zoldo. Le doti in salita sono sotto gli occhi di tutti e, dato il fisico e la pulizia tecnica, anche sul passo potrà dire la sua. A 23 anni ha mostrato, oltre a grande qualità, una maturità straordinaria che fa ben sperare per il futuro.

A rendere ancora migliore il bilancio azzurro di questo Giro sono arrivate le vittorie di Davide Bais ed Alberto Dainese. La prima del tutto inaspettata, per quanto meritatissima date le migliaia di chilometri in fuga che il trentino ha completato nel corso delle stagioni, la seconda arrivata alla prima occasione disponibile. Dainese è un talento da coltivare, che forse non sempre è stato gestito al meglio dal suo team ma che ha doti di sprinter di altissimo livello.

Foto: LaPresse

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