Ciclismo
Giro d’Italia, a rischio il Croix de Coeur? Pioggia e discesa, possibili proteste dei corridori
Dopo quasi due settimane vissute esclusivamente su due cronometro, cadute e ritiri, il Giro d’Italia 2023 proporrà finalmente il primo attesissimo tappone alpino. Arrivano le montagne alla Corsa Rosa (Campo Imperatore non va considerata visto che i big non si diedero battaglia) e si preannuncia grande spettacolo con il rovente testa a testa tra gli uomini che lottano per la conquista del Trofeo Senza Fine. La frazione tra Borgofranco d’Ivrea e Crans Montana promette fuochi pirotecnici, ma potrebbe subire ulteriori variazioni a causa del maltempo.
Il Gran San Bernardo è ad esempio stato mutilato dell’ultimo tratto a causa di precipitazioni nevose palesatesi nelle ultime settimane. Non sarà la Cima Coppi, come inizialmente annunciato, perché non si giungerà in cima a causa di difficoltà meteo. Gli atleti passeranno attraverso il tunnel a 1878 metri s.l.m., ma sarà comunque un GPM di prima categoria da non sottovalutare: 25,7 km al 5% di pendenza media, ma con gli ultimi 1700 metri al 7,6%.
Il gruppo passerà attraverso il tunnel per entrare in Svizzera, discesa di circa 19 chilometri, poi un breve tratto in falsopiano e in località La Chable, dopo 124,4 km, inizierà la micidiale salita della Croix de Coeur: 15,4 km all’8,8% di pendenza media, 1900 metri al 9,1% nel tratto centrale e poi a seguire 4 km al 10,3% con punte dell’13%. Si tratta di una delle ascese più difficili dell’intero Giro d’Italia e attenzione anche all’altitudine: 2.174 metri s.l.m, dal GPM mancheranno 59,2 km al traguardo.
La salita della Croix de Coeur sembra essere in dubbio. Il maltempo dovrebbe imperversare: quasi sicuramente pioverà, le temperature saranno di poco sopra gli 0 °C e tra l’altro la discesa è su asfalto dissestato. Alcuni corridori avrebbero già presentato le proprie rimostranze in termini di sicurezza, giudicando pericoloso quel tratto di percorso. Ne sapremo di più domani mattina, ma se davvero venisse tagliata la Croix de Coeur ne uscirebbe una tappa mutilata e ben lontana da quella tanto attesa che dovrebbe stravolgere la classifica generale.
Resterebbe nei fatti soltanto l’ultima salita che condurrà sul traguardo di Crans Montana (1.456 metri s.l.m.): 13,1 km al 7,2% di pendenza media, i primi 12 chilometri sono regolari tra il 6-7% con punte all’8-9%, poi ci saranno 500 metri in discesa e gli ultimi 600 metri ancora al 7%.
Foto: Lapresse