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Golf: cosa lascia l’Open d’Italia 2023 tra Adrian Meronk, rendimento degli italiani e altri aspetti

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L’Open d’Italia 2023, l’ottantesimo della storia, è terminato. Lo ha vinto Adrian Meronk: il polacco è ormai ufficialmente tra gli uomini più in forma dell’ultimo anno in Europa, e sta meritandosi sempre di più la chiamata da parte di Luke Donald e del suo staff, che comprende Edoardo Molinari, per la Ryder Cup che si disputerà tra fine settembre e inizio ottobre al Marco Simone Golf & Country Club di Guidonia Montecelio, appena a est di Roma.

Come di consueto, il torneo non ha mancato di mettere in luce parecchi golfisti che si candidano per avere un posto al sole nei prossimi mesi. Si sta mostrando particolarmente attivo il gruppo francese: Antoine Rozner, ma a Roma più ancora Romain Langasque, Matthieu Pavon e Julien Guerrier. Del resto si tratta di un movimento che, quest’anno, ha già prodotto due vittorie, una proprio con Rozner e l’altra con Victor Perez.

Quanto al rendimento degli italiani, nessuno è mai stato in lotta per la vittoria. Dei 16 azzurri al via, solo in 3 hanno passato il taglio. E se, pur non avendolo superato, dagli amateur qualche buona indicazione si può ottenere (di fatto, senza la buca 8, Marco Florioli ce l’avrebbe fatta, mentre Pietro Bovari ci ha provato nel secondo giro), sono contrastanti le indicazioni di chi già da tempo frequenta il circuito europeo.

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Fa piacere, anche se i secondi due giri sono stati non all’altezza delle sue attese, rivedere Renato Paratore competitivo dopo un periodo difficile, e anche in fiducia. Il fatto che ora la sua programmazione sia intensa potrà solo dargli benefici. Quanto ad Aron Zemmer, c’è un risultato tra i più importanti della carriera a prescindere dal calo del weekend. Continuano invece i saliscendi per Guido Migliozzi, che ha bisogno di ritrovare costanza.

Tra coloro che il taglio non l’hanno superato, è stato comunque piacevole ritrovare Emanuele Canonica in grado di reggere, almeno per un giro, il confronto con quelli che oggi sono uomini importanti del continente. Ci si attendeva qualcosa di più da Edoardo Molinari, Filippo Celli e Francesco Laporta.

Capitolo pubblico: l’edizione 2022 aveva fatto registrare numeri validi anche in virtù dell’ottimo field al via. Quella del 2023, pur con un campo partenti un po’ meno qualificato per forza di cose, ha aumentato il numero di presenze. Di seguito il confronto sulle giornate. Prima: 2000 persone nel 2022 e 2023. Seconda: 3000 persone nel 2022 e 2023. Terza: 4000 nel 2022, 5000 nel 2023. Quarta: 5150 nel 2022, 6000 nel 2023.

Foto: Federazione Italiana Golf

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