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Golf, Open d’Italia 2023 a Roma: il percorso e le 18 buche del Marco Simone Golf & Country Club

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Open d'Italia golf trofeo

Andiamo a scoprire il percorso del Marco Simone Golf & Country Club, sede dell’Open d’Italia 2023 e, tra pochi mesi, anche di una storica Ryder Cup, la prima che si svolgerà nel nostro Paese e la terza nell’Europa continentale dopo quelle del 1997 e 2018. Sono già in corso parecchi lavori, alcuni dei quali si vedono già ora.

BUCA 1 (par 4, 407 metri): è diventata nota, negli ultimi mesi, per la costruzione delle tribune che poi avranno grande impatto mediatico in Ryder Cup. Presenta un leggero destra-sinistra prima di arrivare al green, e qui conta dov’è la bandiera. Si può giocare dal tee shot su uno dei due bunker ai lati, ma da sinistra è più complicato raggiungere subito il green.

BUCA 2 (par 4, 463 metri): qui ci sono diversi bunker, uno in mezzo al fairway, due a sinistra, uno a 40 metri dal green e uno davanti. Il ferro lungo per l’approccio vale se il primo colpo è andato bene.

BUCA 3 (par 4, 414 metri): dogleg a sinistra, si cerca di tagliare sopra il rough di destra. La vera parte complessa è il green, molto ondulato a livello di pendenze.

BUCA 4 (par 3, 172 metri): qui le scelte sono due: o si va verso i bunker di destra per una vera e propria sfida oppure si cerca di andare con sicurezza a sinistra.si cambia registro e il posizionamento della bandiera diventa fattore chiave, oltre a quelli atmosferici. Due le scelte: sfidare i bunker a destra oppure giocare un approccio più sicuro verso sinistra.

BUCA 5 (par 4, 344 metri): è qui che si incontra per la prima volta l’acqua, a sinistra del fairway in questo caso. Traiettoria ideale verso destra, poi c’è un bunker davanti al gren non scontatissimo da superare.

BUCA 6 (par 4, 348 metri): tra le buche meno complesse del percorso, se non si vanno a centrare i bunker di fronte e a destra del green, è tra le più quotate per chiudere con un birdie. Serve però andare lunghi col primo colpo.

BUCA 7 (par 3, 203 metri): qui il tee shot si trova ad altezza superiore rispetto al green, e il posizionamento della bandiera determina il tipo di bastone da utilizzare. Ferro medio, in particolrae, se è corta, altrimenti non si scappa dal lungo: c’è una pendenza da evitare.

BUCA 8 (par 5, 480 metri): per il primo par 5 del percorso acqua a sinistra, bunker davanti al green a destra. Le idee sono di superare l’acqua con il tee shot oppure girare, sostanzialmente, intorno a questa.

BUCA 9 (par 5, 537 metri): si ritorna praticamente dietro alla buca 1: ci sono poche decine di metri tra le due. Ci sono ben sette bunker, anche davanti al green per il quale si rende necessario arrivarci in due colpi (minimo).

BUCA 10 (par 4, 414 metri): si trova di fianco alla 18, ma si sale. Il dogleg è un po’ verso sinistra e si può arrivare in green con il secondo colpo. Anche qui importanti i discorsi legati alla pendenza, soprattutto verso destra.

BUCA 11 (par 4, 301 metri): due grandi bunker ai lati rendono questa buca non propriamente un terreno per birdie facili. Il green è molto ampio, ma sono davvero tante le pendenze oltre alla velocità dello stesso.

BUCA 12 (par 5, 499 metri): quattro bunker a inizio fairway, tre davanti al green che è anche piccolo. Chance di arrivare a cercare l’eagle ci possono essere con un secondo colpo da sinistra, altrimenti bastano i due colpi per un comodo tentativo di birdie.

BUCA 13 (par 3, 137 metri): green dalle parecchie pendenze, ma è l’unica reale preoccupazione se si eccettua il fatto che, a sinistra, c’è un albero non allegro da incontrare.

BUCA 14 (par 4, 465 metri): dogleg verso destra, ma la reale problematica qui è degli alberi: a sinistra ce ne sono parecchi. Il green è tra i più semplici del percorso e può essere possibile il birdie.

BUCA 15 (par 4, 438 metri): questa volta tee shot rialzato con traiettoria che è meglio portare verso destra. Tanti i bunker che possono creare problemi.

BUCA 16 (par 4, 277 metri): si tratta di una buca che, per essere par 4, è corta, ma c’è il problema dell’acqua a destra che rende complesse parecchie interpretazioni. Le idee sono tutte basate sul superamento o meno del corso d’acqua poco prima del green.

BUCA 17 (par 3, 188 metri): sono le pendenze del green quelle che non aiutano in questo par 3. Il bunker davanti allo stesso e il fiume sul lato sinistro, peraltro, rendono ancor più necessaria la precisione.

BUCA 18 (par 5, 546 metri): tanti bunker a destra e a sinistra per la buca più lunga del percorso, in discesa e con la possibilità, in condizioni favorevoli, di arrivare al green in due colpi. Ci si riesce, però, tendenzialmente in tre. Un po’ d’attenzione va fatta anche all’acqua che passa a sinistra.

Foto: LiveMedia/Fabrizio Corradetti – LivePhotoSport.it

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