Ciclismo
‘La Fagianata’ di Riccardo Magrini: “Caruso, non è finita. Roglic ringrazi Kuss, Milan impara in fretta”
IL GIRO D’ITALIA È FINALMENTE ENTRATO NEL VIVO
È stata una bella tappa, con la scrematura della Jumbo che ha preso finalmente la corsa in mano, poi non si riesce a capire Roglic cosa abbia avuto, perché stava benissimo, altrimenti non avrebbe fatto tirare la squadra.
LA FLESSIONE DI ROGLIC SUL MONTE BONDONE
Non penso che Roglic abbia patito lo sbalzo di temperatura, più facile che abbia avuto una crisi di fame e che non si sia alimentato bene. In passato ha fatto sempre fatica nella terza settimana? Vedremo da giovedì se oggi è iniziata la sua flessione.
UN JOAO ALMEIDA MAI VISTO
Joao Almeida è la prima volta che lo vedo attaccare, per me è stato una sorpresa, come Dunbar. Il portoghese è cambiato completamente da come lo avevamo conosciuto, è proprio trasformato. La squadra vuol dire tanto, lo sta supportando alla grande, ha compiuto un salto di qualità e sta andando veramente forte. Ora è diventato un corridore completo, impressiona quello che sta facendo in salita, dove non era mai stato così brillante. Ha delle buone chance per vincere il Giro, sicuramente. La fiducia della squadra lo ha responsabilizzato, adesso ha anche più personalità, sa comandare i compagni. Inoltre ha attaccato anche prima del previsto, perché se lo sentiva e stava bene. La UAE ha già vinto tre tappe, oggi avevano Ulissi davanti, poi Formolo, Vine, McNulty: la squadra è forte, poi Almeida è stato bravo a finalizzare.
POSSONO INFLUIRE I 12 ANNI DI DIFFERENZA TRA ALMEIDA E THOMAS?
I 12 anni di differenza peseranno sicuro, ma Thomas mi ha fatto una bella impressione, è stato brillante nel tornare sotto ad Almeida, aveva una bella gamba. Oggi abbiamo visto solo un’anteprima, ma il Giro vero è appena iniziato. La tappa decisiva sarà quella delle Tre Cime di Lavaredo, credo.
NESSUNO SI ASPETTAVA EDDIE DUNBAR
Dunbar è stato fermo a inizio stagione per un problema fisico, si è allenato tanto sui rulli. Copeland mi aveva detto che avrebbero cercato di fare classifica con lui e ci stanno riuscendo. Oggi è stato veramente una sorpresa, arrivare quarto in una tappa del genere non è una cosa da poco.
PER CARUSO PODIO SFUMATO…O NON È DETTO?
Mi aspettavo qualcosa di più da Caruso. Ora ho capito perché finora non aveva attaccato, le energie sono quelle che sono. Comunque è quarto in classifica, non è ancora detta per il podio: ci sono ancora due tappe durissime e la cronoscalata. Adesso vedremo quali sono le energie residue rimaste. Io mi aspettavo che Haig fosse entrato in fuga per poi fungere da appoggio per Caruso, ma così non è stato. D’altronde con quelle andature lì era veramente dura, salivano a 27 km/h. Sono andati veramente forte. Su queste salite di rapporto puoi fare velocità e distacchi maggiori rispetto ad ascese con pendenze più importanti. A Roglic è andata bene che ha rimediato un distacco accettabile, deve ringraziare Kuss.
ZANA NON COSÌ CONVINTO DEI SUOI MEZZI
Zana sta facendo solo il gregario, l’ha dimostrato anche oggi. Di sicuro è andato forte, fortissimo, perché prima era in fuga e dopo era ancora là con i migliori ed ha lavorato per Dunbar. A sentirlo parlare mi pare che manchi un pizzico di personalità.
DOMANI L’ITALIA SPERA IN JONATHAN MILAN A CAORLE
Io spero che domani vinca Milan, oggi ha fatto altri punti per la maglia ciclamino, sta bene. Adesso le volate saranno un po’ più facili, perché ci sono meno velocisti. Il fatto che oggi sia andato in fuga è un segno di maturità, perché il ragazzo sta imparando in fretta e ha capito qual è il suo ruolo. Domani penso che possa vincere.
GLI ITALIANI DEL FUTURO: OGGI PARLIAMO DI LORENZO GERMANI
Lorenzo Germani fa parte di quella schiera di corridori che Madiot ha valorizzato bene nella squadra satellite della Groupama-FDJ, per poi fargli fare il salto tra i professionisti. Se è lì ha certamente delle qualità. Deve crescere. Sta facendo esperienza, serve pazienza perché ha 21 anni, aspettiamolo. Si tratta di un passista-scalatore.